Il Corriere della Sera del 23 novembre pubblicava un articolo, a firma Fabrizio Gatti, intitolato "Egiziano vendeva ricette per il metadone".
Il consigliere regionale antiproibizionista (e medico) Giorgio Inzani, il vice-segretario del CORA Lucio Bertè e il dottor Augusto Magnone, responsabile del SERT (servizio tossicodipendenze) della USL 75/IV di Milano (via Boifava), uno dei servizi di punta in Italia, con oltre 500 tossicodipendenti in terapia metadonica, hanno depositato contro il giornalista e l'ignoto titolista un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano per l'ipotesi di reato di "pubblicazione e diffusione di notizie false o tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico".
In sette pagine di analisi del testo dell'articolo e di riferimenti scientifici, si dimostra, nella più benevola delle ipotesi, la più totale ignoranza da parte del giornalista delle più elementari nozioni a proposito di sostanze stupefacenti, di tossicodipendenza, di trattamento con farmaci sostitutivi, di norme di legge che regolamentano la materia.
L'ignoranza non è scusabile per un giornalista che ha sempre e comunque il dovere di informare correttamente il pubblico dei lettori. Nella denuncia, oltre all'ignoranza, si evidenzia l'ancor più grave tendenziosità del giornalista nel porre in sequenza fatti, pregiudizi, illazioni e vere e proprie falsità, con un effetto denigratorio nei confronti del metadone.
In pratica, l'articolista lascia intendere, traendo in inganno lo stesso titolista, che le ricette sequestrate servissero ad ottenere il metadone dalla farmacia, che il metadone equivale all'eroina, che il metadone è una sostanza iniettabile, che è facile avere ricette per il metadone, che ci sono medici compiacenti che forniscono ricette di metadone ai tossicodipendenti con grande facilità e farmacisti che dispensano metadone ad occhi chiusi, che è altrettanto facile falsificare le ricette e farne commercio rendendo il metadone accessibile a chiunque.
Tutto ciò è falso e induce nell'opinione pubblica verso il metadone la stessa ostilità esistente nei confronti dell'eroina illegale. Prova ne siano le numerose manifestazioni dei comitati di quartiere contro i SERT che hanno molti pazienti in terapia metadonica, accusati di creare problemi di ordine pubblico e un incremento della domanda di eroina.
Al centro di queste contestazioni c'è anche il SERT del dottor Augusto Magnone che deve ogni giorno combattere soprattutto contro la disinformazione dei cittadini provocata da giornalisti ignoranti o appartenenti alla lobby antimetadonica di ispirazione muccioliniana.
Il CORA dichiara che proseguirà nelle denunce in tutti i casi di diffamazione a mezzo stampa del metadone e della terapia metadonica, per salvaguardare la rispettabilità e le benemerenze di un farmaco raccomandato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, grazie al quale, se ben somministrato, è possibile ridurre i casi di overdose, fermare l'epidemia di AIDS, ridurre la microcriminalità e intaccare il mercato dell'eroina illegale.
Gruppo consiliare Antiproibizionisti Regione Lombardia
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