"ANTIMAFIA? ANTIPROIBIZIONISMO!"San Patrignano, 26-27-28-29 gennaio 1995
RELAZIONE SULL'ATTIVITA' DELLA SEGRETERIA RECAPITI CORA
La Segreteria Recapiti CORA è entrata in funzione il 10 ottobre scorso. Vi lavorano Gabriele Sorba, Claudia Pagliano e (solo per il primo mese) Igor Boni, coordinati dal sottoscritto. La Segreteria utilizza i locali del Gruppo Consiliare della Lista Antiproibizionista della Regione Piemonte.
Fin dall'inizio ho avuto ben chiaro quali erano le finalità della Segreteria Recapiti: mettere a disposizione del maggior numero possibile di persone il bagaglio di conoscenze, di lotte, di intuizioni che sei anni di attività antiproibizionista militante avevano prodotto a Torino; acquisire quanto era stato fatto ed era in corso nel maggior numero possibile di altre realtà; cercare di creare, da questo, nuova politica antiproibizionista in un momento di innegabile stallo dovuto sia alla censura dei mezzi di informazione, sia alla mancanza di attenzione e di impegno da parte di troppi compagni.
E' sulla base di tali presupposti che deve essere considerato il grosso lavoro di immagazzinamento dati in Agorà (il sistema telematico del Partito radicale), che si riassume in 36 segnalazioni; articoli di giornale, annotazioni, spunti ma anche:
- l'intera serie dei documenti sull'Agenzia comunale sulle tossicodipendenze (Authority) per fornire un percorso già tracciato a chi voglia attuarla nella propria città;
- ampi stralci del libro di Gaspare Virzì "Il coraggio di uscirne" per dare la possibilità di riflettere sull'esperienza di San Patrignano senza fanatismi e ipocrisie;
- l'elenco dei 91 provvedimenti sulle tossicodipendenze apparsi sulla Gazzetta Ufficiale dal 1990 al 1994, i cui testi sono reperibili presso la Segreteria Recapiti (un lavoro che, credo, sia unico in Italia).
Accanto a questo lavoro da moderni amanuensi, la Segreteria Recapiti ha cercato di supportare la Segreteria politica, predisponendo 12 comunicati stampa e 6 interrogazioni parlamentari. Sarebbe troppo lungo elencarne i contenuti; è sufficiente precisare i filoni d'azione:
- una denuncia sistematica e puntuale dell'azione (e dell'inazione) del ministro degli Affari sociali Antonio Guidi;
- il tentativo di portare all'attenzione dei mass media il problema dei controlli inesistenti sulle strutture pubbliche e private operanti nel campo delle tossicodipendenze: centinaia di articoli e servizi su Muccioli e San Patrignano, non un articolo sulla Regione Calabria che istituisce i servizi pubblici per le tossicodipendenze con tre anni di ritardo!;
- la richiesta "rivoluzionaria" del rispetto della legge e delle leggi in materia.
Nei suoi tre mesi di attività la Segreteria Recapiti ha stabilito un contatto con circa 120 persone ed ha allacciato rapporti stabili con circa 40 riferimenti in tutta Italia. Ha, poi, fornito un grosso contributo per organizzare la partecipazione al Consiglio generale di Pozzuoli e a questo Congresso del CORA.
Quali valutazioni trarre dai cento giorni di attività?
E' innegabile che quanto è stato fatto costituisce un patrimonio che rimane e che può produrre frutti anche in futuro; la mia presunzione è tale che spero che alcune delle idee e delle iniziative possano servire anche ai compagni non italiani del Partito radicale transnazionale.
E' altrettanto innegabile che la Segreteria Recapiti è una struttura di servizio per attuare le iniziative politiche decise fino ad oggi dal Segretario e che ora dovrà decidere il Congresso. A ciascuno il suo: alla Segreteria i suoi compiti, a ciascun militante antiproibizionista le sue responsabilità, prima di tutto quella di rispondere a questa domanda: il CORA serve? Se sì, ciascuno di noi deve chiedersi se ha servito il CORA o ha ritenuto il suo "essere antiproibizionista" una cosa scontata, che non ha bisogno per vivere di atti e verifiche, di interdipendenze e non di indipendenze e solitudini.
Forse la nostra presenza a San Patrignano acquista un nuovo significato: nel luogo in cui migliaia di giovani hanno dovuto ricominciare "da zero" la loro vita, riconsiderando criticamente il loro passato, gli antiproibizionisti radicali sono chiamati a ripensarsi criticamente ed a concepire una nuova organizzazione; il lavoro svolto anche dalla Segreteria Recapiti può solo garantire loro che non dovranno ricominciare "da zero".
Giulio Manfredi