»Ancora una volta il Ministro Guzzanti dimostra le sue capacità di governo quando dichiara "Non entro nel merito del problema, il mio compito è di fare le leggi e di farle rispettare. Il mio giudizio è di tipo sanitario", anticipando i dati, per la verità molto confortanti, relativi all'applicazione della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza ha dichiarato la Segretaria del CORA, Carla Rossi, a proposito dei dati sul monitoraggio della legge 194, anticipati dal Ministro Guzzanti nell'ambito del Convegno "Autodeterminazione e maternità, le donne parlano".

»Dovrebbero meditare sui dati e sulle dichiarazioni del Ministro tutti quei Deputati che, lasciandosi guidare solo da motivazioni etiche ed ideologiche, non riescono ad affrontare in un'ottica di governo, come sarebbe loro dovere, la discussione delle varie proposte di legge di legalizzazione delle droghe leggere e le proposte di sperimentazione della somministrazione controllata di eroina, presentate dal CORA e sottoscritte da oltre 50.000 cittadini, e da diversi parlamentari di tutti i Gruppi.

Nonostante i limiti (impossibilità di praticare interruzioni di gravidanza se non in strutture pubbliche, scarsità e disorganizzazione dei Consultori che dovrebbero fornire anche le necessarie informazioni per evitare gli aborti ripetuti), la 194 ha portato ad una drastica riduzione degli aborti (sono diminuiti, negli ultimi 12 anni sia in termini assoluti, da 253 mila a 143 mila, sia in termini relativi rispetto al numero di nati e al numero di donne in età fertile) e ad una buona riduzione della clandestinità (circa 1/4 degli aborti rimane, purtroppo, ancora clandestino secondo le stime ufficiali).

Se si vuole a tutti i costi, affrontare l'aspetto etico si può dire che sono diminuite le "peccatrici" a seguito dell'entrata in vigore delle legge che regolamenta il "peccato" invece di "vietarlo".

Anche nel caso della legalizzazione delle droghe, in particolare quelle leggere, si deve arrivare ad un'azione efficace di governo del fenomeno.

Sulla base dei dati ufficiali in nostro possesso sulla situazione olandese, non riteniamo che si avrebbe un'escalation dell'uso di tali sostanze in regime di mercato legale. Si ridurrebbe, anzi, la possibilità di contatto di tanti giovani del tutto "normali" con settori della criminalità al momento dell'acquisto delle sostanze (è solo da tale contatto che derivano alcuni passaggi all'uso di altre sostanze più pesanti) e, soprattutto, nel momento in cui questi giovani, pochi relativamente al numero totale dei consumatori, per fortuna, ma sempre troppi in assoluto, "assaggiano" il regime carcerario, con effetti spesso devastanti (basti solo ricordare i suicidi in carcere) .