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Radio Radicale Roberto - 25 agosto 1995
CASO RICCIONE

Nelle ultime settimane si sono verificati in diversi luoghi di villeggiatura, ma, in particolare, per quanto a nostra conoscenza, a Riccione, numerosi fermi di polizia, protrattisi per svariati giorni, di giovani, forse consumatori di cannabis, che hanno affollato le carceri di Rimini e di Forlì, creando situazioni igieniche problematiche.

I ragazzi, tutti molto giovani, vengono, in genere, rilasciati dopo qualche giorno, avendo subito il sequestro di denaro e di eventuali quantità di derivati di cannabis indica.

L'accusa mossa in genere è di "detenzione e spaccio" o "concorso in spaccio".

Uno di questi episodi si è verificato il 13 agosto (due giorni prima del famoso caso di guerriglia) ed ha coinvolto 7 giovani romani, prelevati, mentre si trovavano insieme a Piazza Roma, e portati in questura per poi essere ristretti nelle carceri di Rimini o di Forlì.

Le perquisizioni, avvenute dopo il fermo, hanno permesso di sequestrare 1,8 grammi di hascisc, trovato in possesso di uno dei giovani, e quantità variabili di denaro contante.

Negli atti relativi al fermo di C. A. avvenuto a Riccione il 13/08/95 alle ore 00,10, si legge, per esempio:

"Somma in contanti di L. 216.000, composta da una banconota da lire centomila, una banconota da lire cinquantamila, nr. 6 banconote da lire diecimila, nr. 1 banconota da lire cinquemila e una banconota da lire mille."

Si dice, quindi, che si è proceduto al sequestro dei corpi di reato riportati sopra, perché pertinenti al reato di detenzione e spaccio di stupefacenti.

Nel verbale di scarcerazione di A.P., del 16/8/95, si legge:

Ipotesi di reato: detenzione e cessione hascisc

"Ritenuto che, a prescindere da ogni valutazione sulla configurabilità dell'ipotesi lieve, prevista dall'art. 73,5· c., DPR 309/90, e pertanto sulla legittimità dell'arresto in flagranza, si può fin d'ora osservare che non appaiono sussistenti esigenze cautelari che impongano la misura cautelare detentiva, ben potendo le esigenze di prevenzione di altri analoghi reati essere soddisfatte mediante il divieto di dimora nella riviera riminese, luogo elettivo per lo "sballo" e le attività illecite connesse;"

Non si può non fare alcune osservazioni:

- dei sette ragazzi arrestati insieme solo uno aveva con sé 1,8 grammi di hascisc, gli altri avevano variabili quantità di contanti, tra l'altro, come si vede da sopra, non di piccolo taglio.

- la motivazione della sentenza di scarcerazione prefigura da sola la non sussistenza del reato di detenzione e spaccio: gli spacciatori non "lavorano" solo se possono andare sulla riviera riminese. Si trattava, evidentemente, si evince dallo stesso verbale, al più di semplici consumatori che, tra l'altro, non stavano consumando, dato che non avevano con loro la sostanza necessaria.

 
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