»Consideriamo gravemente e colpevolmente insufficienti le misure sinora adottate per far fronte all'emergenza overdose verificatasi, in particolare, nella città di Palermo, ove l'elevato numero di decessi sta configurando una vera e propria strage di cittadini consumatori di eroina, ma anche a Pescara, a Modena e altrove, e ritiene che tale situazione sia l'effetto di una politica sulle tossicodipendenze ottusa e a scientifica.

L'overdose è, già dall'inizio degli anni '90, la terza causa di morte per i giovani tra i 25 e 34 anni di età dopo gli incidenti stradali e l'AIDS: oltre il 10% dei decessi è riconducibile a questa causa .

Questa la dichiarazione di Carla Rossi, segretaria del CORA, che ha annunciato di aver inviato al Ministro della Sanità Elio Guzzanti una lettera in cui, denunciando la gravità dell'attuale situazione, si richiede di intervenire urgentemente, ponendo in atto tutti i provvedimenti necessari perché:

"Essendo ormai dimostrata fattibilità, validità' ed efficacia di interventi di somministrazione controllata di oppiacei, aventi lo scopo prioritario di sottrarre i consumatori ai meccanismi perversi ed assassini del mercato clandestino, vengano immediatamente riattivati presso i Servizi pubblici per le Tossicodipendenze i trattamenti sostitutivi con morfina per quei soggetti le cui condizioni lo richiedano e vengano celermente approvate linee di indirizzo per la somministrazione controllata di eroina, per i soggetti sui quali gli altri interventi abbiano fallito."

LA CECITA' DELLE POLITICHE PROIBIZIONISTE SULLE DROGHE E SULLE CURE IMPONE TUTTI I GIORNI UN PREZZO IN VITE UMANE CHE IL PAESE NON PUO' PIU' TOLLERARE!

Il Cora, attraverso il suo Dipartimento scientifico, ha invitato i responsabili dei Servizi per le Tossicodipendenze a presentare progetti scientifici di sperimentazione e mette a disposizione le evidenze e la documentazione sui protocolli che hanno mostrato di essere efficaci nella lotta all'eroina clandestina.

OGNI RITARDO NELL'ASSUMERE INTERVENTI EFFICACI SAREBBE UNA COLPEVOLE OMISSIONE.