CARMELO PALMA, RESPONSABILE NAZIONALE DEL CORA, E' AL SECONDO GIORNO DI DIGIUNO DI DIALOGO NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA' SOCIALE LIVIA TURCO.
L'OGGETTO E' IL DECRETO SULLA RIDUZIONE DEL DANNO, CHE RISCHIA DI VENIRE CONVERTITO IN LEGGE O PIU' PROBABILMENTE REITERATO (VISTO CHE DECADRA', PER LA DICIANNOVESIMA VOLTA, IL 17 LUGLIO) NELLA VERSIONE LICENZIATA DALLA CAMERA: CARATTERIZZATO DUNQUE DALLA NORMA CHE ESCLUDE IL 99 % DEI MEDICI ITALIANI DALLA PRESCRIZIONE DEL METADONE, CHE OLTRE A REINTRODURRE NELLA NOSTRA LEGISLAZIONE UN'ARTICOLO DELLA LEGGE JERVOLINO-VASSALLI ABROGATO CON IL REFERENDUM DEL 1993, VANIFICA OGNI TENTATIVO DI REALIZZARE NEL NOSTRO PAESE LE POLITICHE DI RIDUZIONE DEL DANNO.
DICHIARAZIONE DI CARMELO PALMA:
»Che fra il dire e il fare l'antiproibizionismo ci fosse di mezzo il mare del perbenismo, del trasformismo, del doppiogiochismo parlamentare, è cosa che la storia delle leggi sulla droga nel nostro paese ha insegnato a chiunque; che però proprio una maggioranza, che vanta, come proprio merito, quello di avere contribuito alla vittoria del referendum sulla droga del 1993, riesca, con una compattezza inquietante e senza suscitare immediate obiezioni di coscienza nelle proprie fila, a reintrodurre una delle norme abrogate per via referendaria, è cosa cui la storia ancora non ci aveva abituato.
E non vorremmo abituarci.
Che ad esclusione di Luigi Manconi, di Paolo Cento e di qualche distinguo di Gloria Buffo, gli antiproibizionisti, i riduzionisti del danno, i solidaristi della maggioranza abbiano votato, digerito ed avallato il decreto nella versione licenziata dalla Camera è semplicemente incomprensibile, se vogliamo far fede alle loro buone intenzioni. E incomprensibile, forse, innanzitutto per loro.
Ora, come era prevedibile, la situazione precipita: il decreto decadrà il 17 senza venire, per fortuna, convertito in legge dal Senato ed il Governo rischia di reiterarlo, come la prassi suggerisce, nella versione licenziata dalla Camera.
E' necessario impedire che ciò avvenga.
Il digiuno che ho iniziato dalla mezzanotte di martedì conta dunque su questa possibilità, che bisogna riuscire a costruire, per consentire allo stesso Ministro Turco di decidere, adesso, con un coraggio ed una ragionevolezza "altra e diversa" rispetto a quella che gli ha sciaguratamente consigliato di avallare l'indecente compromesso parlamentare consumato alla Camera (dove, per la cronaca, la norma in oggetto è stata introdotta da un emendamento della Lega, votato dall'intero Parlamento, in cambio dell'astensione della Lega sull'intero provvedimento).
Non penso che rientri nell'interesse politico del Governo, e meno che mai, del Ministro Turco, la possibilità di passare alla storia come l'esecutivo che ha barattato l'interruzione, dall'oggi al domani, di centinaia di trattamenti metadonici per una astensione della Lega .