Qui di seguito il testo dell'interrogazione preparata dal CORA e presentata oggi alla Camera dei Deputati da Paolo Cento in merito all'interpretazione dell'emendamento che riduce drasticamente la possibilità di utilizzo del metadone nella cura delle tossicipendenze inserito nel decreto sulla riduzione del danno così come approvato la scorsa settimana dalla Camera.
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INTERROGAZIONE URGENTE
OGGETTO: INTERPRETAZIONE DEL COMMA 3 DELL'ART.1 DEL DECRETO SULLE DROGHE COSI' COME EMENDATO DALLA CAMERA, IN ORDINE ALLA PRESCRIZIONE DEL METADONE.
PER SAPERE
PREMESSO CHE
-L'emendamento approvato dalla Camera al comma 3 dell'art.1 del decreto in oggetto, in ordine alla prescrizione e somministrazione del metadone all'interno dei programmi di riduzione del danno, può dare luogo a diverse interpretazioni; in un senso si può intendere estensivamente (come hanno inteso e precisato gli stessi presentatori dell'emendamento, e la stessa Commissione Sanità del Senato che ha successivamente preso in esame il provvedimento); il ricorso alla terapia metadonica sarebbe cioè interdetto a tutti i medici, ad esclusione di quelli che prestino servizio nei Sert.
In un altro caso l'emendamento andrebbe inteso restittivamente: titolati alla prescrizione del metadone sarebbero i soli medici dei Sert, nel caso in cui si tratti dei programmi disciplinati dal provvedimento nel suo complesso (cioè i soli programmi finanziati dal Fondo Unico Nazionali di intervento). In quest'ultimo caso non sarebbero dunque disciplinati dall'emendamento in oggetto le prescrizioni o somministrazioni di metadone effettuate dai medici di medicina generale, o da altre istituzioni sanitarie nell'ambito delle loro normali attività;
-entrambe le interpretazioni contrastano con il risultato del referendum del 1993;
-la seconda interpretazione, pur essendo più tranquillizzante per quei medici e tossicodipendenti che oggi, al di fuori dei Sert, ricorrono alla terapia metadonica, è la più manifestamente assurda, perchè consentirebbe a tutti i medici la prescrizione del metadone all'interno dei programmi riabilitativi, ma lo proibirebbe al 99% di loro all'interno di programmi di riduzione del danno (di strada, a bassa soglia..): quelli cioè che maggiormente (come tutta la letteratura internazionale attesta) esigono il ricorso a trattamenti farmacologici massicci;
quale interpretazione dia il governo dell'emendamento in oggetto;
nel caso in cui propenda per la seconda interpretazione, quale sia la ratio dell'inserimento di una disciplina restrittiva rispetto all'utilizzo del metadone, in un provvedimento che dovrebbe favorire gli interventi di riduzione del danno.