Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 09 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie CORA
Radio Radicale Roberto - 27 luglio 1996
AGIBILITA' POLITICA
Qui di seguito il testo dell'esposto presentato da Vincenzo Donvito in merito agli impedimenti opposti dalle autorità del Comune di Pelago (Firenze) a un tavolo di informazione e autofinanziamento del CORA in occasione del festival "On the road" svoltosi dal 25 al 28 luglio.

ESPOSTO URGENTE

Al Prefetto di Firenze

Al Questore di Firenze

Al Procuratore della Repubblica di Firenze

Il sottoscritto Vincenzo Donvito, nato Gioia del Colle il 20 febbraio 1953 e residente a Firenze, domiciliato per il presente atto presso il Partito Radicale, via Cavour 68, 50129 Firenze, tel055/2302266-290606, espone quanto segue con richiesta d'intervento urgente

Il Co.r.a.-coordinamento radicale antiproibizionista, in data 17 luglio 1996, inviava via fax al Sindaco del Comune di Pelago una richiesta di autorizzazione per installare, nell'ambito del centro di quella cittadina in occasione del festival "On the road" che si svolge dal 25 al 28 luglio (quindi in corso in questo momento), un punto di informazione e di raccolta firme su una petizione per la campagna antiproibizionista sulle droghe. L'autorizzazione veniva verbalmente concessa dal vice-sindaco Alessandro Balboni al sottoscritto, tant'è che già giovedì 26 è stata installata una postazione del Cora in paese, dove si raccoglievano firme e si invitavano i cittadini a sottoscrivere per l'autofinanziamento acquistando materiale vario di propaganda antiproibizionista. La postazione è andata avanti per tutto il giorno di giovedì, ed è stata ben vista dalle autorità cittadine, più volte passate davanti ai tavoli di raccolta firme e propaganda con materiale, tant'è che lo stesso vice-sindaco Alessandro Balboni, ha a

pposto la sua firma in calce alla petizione di solidarietà con le iniziative del leader radicale Marco Pannella.

La stessa postazione è stata installata anche nella serata di venerdì, quando invece, sempre il vice-sindaco, facendosi confortare da un presunto servizio d'ordine di cittadini in borghese e dal Sindaco, ha contestato al Cora e al sottoscritto la presenza del punto di raccolta firme e di propaganda, invitandolo a spostarsi in un luogo da loro predisposto per un presunto mercato, perchè "da mercato" veniva ritenuta la presenza del Cora. Non solo, ma, anche come alternativa, ci veniva proposto di installare la nostra postazione al di là del controllo dei biglietti per l'ingresso nel centro del paese (comunque sempre sul territorio comunale e nella principale via di accesso al centro della manifestazione in corso), dove stazionavano, con il beneplacito delle autorità comunali e, purtroppo, anche di polizia, molti venditori presumibilmente senza autorizzazioni commerciali così come previste dalla legge, e su un luogo non adibito da alcuna ordinanza o norma comunale all'effettuazine di un mercato.

Al rifiuto del sottoscritto di sottostare alla richiesta, il vice-sindaco e il sindaco hanno fatto sapere che dal giorno dopo sarebbe stata revocata l'autorizzazione, pur sottolineando che la postazione di raccolta firme non recava alcun intralcio al traffico pedonale o veicolare, ma adducendo motivazioni di parità di trattamento con altri presunti mercanti.

Il sottoscritto fa presente, avendolo anche già fatto presente alle autorità cittadine del Comune di Pelago, le seguenti considerazioni:

- l'attività di raccolta firme di un'organizzazione politica quale il Cora e il Partito Radicale, è rigidamente autofinanziata, e nell'espletamento di qualunque iniziativa, ai cittadini viene sempre chiesto un contributo o di acquistare il materiale di informazione e propaganda presentato a supporto sugli stessi banchi dove si raccolgono le firme. L'attività del Cora e del Partito Radicale, pertanto, non può essere equiparata ad un'attività commerciale, e non a caso, infatti, qualunque inziaitiva in qualunque comune d'Italia, non sottostà alle regole del commercio ma a quelle della concessione del suolo pubblico per l'attività politica, quindi non a fini di lucro. Non solo, ma a conforto di questo metodo, gioca anche il fatto che in Italia l'attività delle organizzazioni politiche non è finanziata dallo Stato (come già deciso dai cittadini con un referendum abrogativo della precedente legge sul finanziamento pubblico ai partiti, bocciata da oltre il 90% del corpo elettorale), ma è finanziata dai cittadini: e

quale dovrebbe essere il metodo per chiedere questi contributi e finanziamenti se non proprio nel momento dell'espletamento delle attività e sul luogo in cui queste attività si svolgono?.

- la richiesta delle autorità del Comune di Pelago, di spostare il centro di raccolta firme e propaganda nel luogo da loro destinato ad un presunto mercato (o, peggio ancora al di là delle transenne d'ingresso, dove la giungla del commercio non veniva neanche disciplinata da un loro benestare pur in violazione delle loro stesse norme) non è stata presa in considerazione per questo ordine di motivi: - l'attività svolta non è equiparabile dalle leggi e dalle evidenze a quelle di mercato; - i luoghi destinati alla presunta attività di mercato sono luoghi in cui si consumano reati punibili dalle leggi e dalle norme nazionali, provinciali, regionali e comunali, in quanto tutti i banchi presenti con materiale per la vendita, sono tutti sforniti delle necessarie autorizzazioni del commercio (così come anche stabilito dalla maggiorparte del corpo elettorale con un referendum che ha respinto la richiesta di abolizione delle stesse), e mai un'organizzazione quale il Cora e il Partito Radicale potrebbe rendersi complic

i di queste violazioni di leggi.

Per queste ragioni

si chiede il suo intervento immediato

per ristabilire la legalità violata, e per consentire, a partire da oggi pomeriggio la ripresa delle iniziative politiche così come autorizzate dalle autorità comunali e così, come da loro stessi affermato, non turbative del traffico pedonale. Questo per consentirci di svolgere in piena legalità l'attività promozionale e politica della nostra organizzazione, in ottemperanza alle leggi e ai dettati della Costituzione, senza dovere, così come consigliato dalle autorità del Comune di Pelago, violare le leggi e renderci complici di una violazione di legge.

In fede

Firenze, 27 luglio 1996

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail