DICHIARAZIONE DI CARMELO PALMA, RESPONSABILE NAZIONALE DEL CORA
»La Commissione Sanità del Senato, e lo stesso Governo, per voce del ministro Livia Turco, hanno fortunatamente riconosciuto e corretto un errore, che rischiava di compromettere, per intero, la realizzazione di programmi di riduzione del danno e di fare affogare il dibattito politico e parlamentare sui temi della riforma della legislazione sulla droga nella palude del peggiore moralismo.
Spero che l'Aula del Senato sappia raccogliere questa indicazione e non torni ad immolare sull'altare di un unanimismo astratto il rispetto dei diritti dei cittadini e il risultato del referendum del 1993, come era avvenuto nelle scorse settimane alla Camera.
Sui temi delle droghe il terreno di scontro è quello delle riforme: nulla è più rischioso del tentativo di costruire una unità demagogica, al ribasso, senza contenuti, buona per compiacere gli uni e gli altri, siano essi riformatori o conservatori, proibizionisti o antiproibizionisti, liberarli o moralisti "di Stato".
Quand'anche fosse confermato, questo risultato (conseguito grazie all'impegno determinante di numerosi parlamentari dell'Ulivo e del presidente della Commissione Sanità del Senato Francesco Carella, ma anche grazie alla mobilitazione del CORA) continuerebbe purtroppo a rappresentare, in tutta la sua importanza, un fronte "di retroguardia", di pura difesa delle conquiste ottenute per via referendaria. A questo Governo e a questa maggioranza sembrano ancora mancare, invece, la volontà e la responsabilità di "denunciare" finalmente la bancarotta della attuale legislazione sulla droga e di procedere a riforme "di assetto" e di fondo.
Di questo bisognerà ragionare nelle prossime settimane e nella Conferenza nazionale sulla droga prevista per dicembre a Napoli".