ANCHE LE GUERRE RELIGIOSE E LA BUONA COSCIENZA HANNO UN COSTO.Giovanni Burtone, relatore del Piano europeo di prevenzione della tossicodipendenza, e' intervenuto ieri sul quotidiano Il Popolo per chiedersi "Droga libera, poi chi paga?", condendo il tutto con assurdita' ("la tossicodipendenza puo' essere sconfitta ma la liberalizzazione delle droghe leggere non e' uno strumento utile") e falsita' ("i cittadini italiani non hanno sostenuto il ricorso al referendum").
Il proibizionismo sulle droghe:
- ha dato vita al piu' grande e redditizio mercato del pianeta;
- uccide migliaia di persone per overdose o per Aids;
- manda milioni di persone in galera e altre centinaia di migliaia le costringe ad essere soldati delle narcomafie;
- obbliga milioni di cittadini inermi a subire violenze inutili, che vengono compiute non per effetto delle sostanze ingerite ma per procurarsi il denaro per acquistarle;
- sta facendo collassare l'economia del pianeta inquinata dai narcodollari;
- provoca il sospetto che alcune repubbliche siano governate da narcopresidenti.
Burtone sta costruendo un mondo senza droghe.
Ben si guarda dal chiedersi quanto costa e chi paga OGGI la droga proibita che lo tiene in pace con la propria coscienza.
Come i Taliban che in Afghanistan stanno costruendo il regno di Allah: davanti alle telecamere schiacciano con i carrirmati le bottiglie di bevande alcoliche, ma e' noto che gestiscono il traffico di eroina di cui l'Afghanistan rifornisce circa la meta' del mercato mondiale.
Anche le guerre religiose e la buona coscienza hanno un costo, che non sempre e' a buon mercato. Tutto sta a sapere chi paga.