DICHIARAZIONE DI CARMELO PALMA, RESPONSABILE NAZIONALE DEL CORA:
»Le polemiche innescate dalle dichiarazioni di D'Alema, hanno dimostrato che sui temi civili e del diritto, nell'uno e nell'altro schieramento esistono profonde differenze di opinioni e cultura politica: i consensi ed i dissensi registrati sono, come si dice, trasversali.
Le "politiche" sulle droghe sono tema su cui è bene che l'unità dei partiti e degli schieramenti lasci spazio all'unità dei "liberali", cioè di coloro che nell'uno e nell'altro schieramento hanno una concezione liberale dello stato e della legge. E non si può dire che nello schieramento del centro-sinistra, in maniera sempre più evidente, la posizione liberale non stia trovando sostenitori coraggiosi: dal centro destra, dal polo cosiddetto "liberale", al contrario, al di là di alcune sporadiche dichiarazioni di Marco Taradash, viene il silenzio. Un silenzio che autorizza a credere, a sospettare od a temere che per disciplina di schieramento anche "gli antiproibizionisti del Polo" abbiamo appaltato la rappresentanza delle proprie posizioni al partito clerical-nazionale, cioè ad una riedizione aggiornata e peggiorata di quello che fu l'asse Almirante-Fanfani sullo "scandalo" del divorzio.
E'possibile che, al di là di Taradash, nessuno dei "garantisti" del Polo oggi veda o tema, nella legge sulla droga e nelle implicazioni del proibizionismo, un fattore determinante e costitutivo di un regime "di polizia", inefficace, criminogeno, e fallimentare? E' possibile che dal Polo non venga alcuna attenzione, prima ancora che nessun sostegno, al referendum per la legalizzazione delle droghe leggere che i cittadini italiani dovrebbero votare nella prossima primavera?
E' possibile che il Polo (tutto il Polo) sia rappresentato solo dal silenzio dei liberali e dal clamore dei clericali? .