Bisogna ringraziare il giudice Coiro: ha detto la verità, e, soprattutto, ha avuto il coraggio civile e professionale di sostenere una tesi che gli avrebbe fruttato, come sta avvenendo, terribili "accuse".
Le leggi proibizioniste sulla droga, per volere essere salvifiche, hanno prodotto in questi anni, in aggiunta ad una crescita esponenziale dei profitti e dei poteri criminali, un aumento esponenziale di detenuti.
La sovrappopolazione carceraria è una delle facce più odiose di qual misto di inutilità e di "terribilità" che connota le leggi proibizioniste sulla droga.
Basta guardare le strade di ogni città italiana, su cui la criminalità della droga esercita un potere di vero e proprio controllo territoriale, per capire come tutti gli arresti, le condanne e le detenzioni non abbiano ridotto, neppure di un centesimo la circolazione delle droghe proibite.
Ora è il momento di ridurre la circolazione di "retorica antidroga" e di vere leggi efficaci e concrete.