Dichiarazione di Carmelo Palma, della Direzione del CORA:
»Don Ciotti è vittima di un ricatto politico, fra i più bassi: non avendo accettato di denunciare le proposte antiproibizioniste come proposte pericolose o "infami" (senza peraltro esserne stato in alcuna misura promotore o sostenitore diretto), viene colpito nell'immagine e ritenuto indegno di accaparrarsi l'intera torta della solidarietà televisiva natalizia (i fondi, per intendersi, che saranno raccolti nella trasmissione "Regalo di Natale").
Nessuno dei sepolcri imbiancati che lo accusano di "intelligenza con il nemico" - e che invocano il criterio lottizzatorio del "pluralismo" - avrebbe ovviamente fiatato se qui soldi fossero finiti interamente nelle tasche di qualche comunità sempre utile per lanciare anatemi contro gli antiproibizionisti.
A Don Ciotti oggi bisogna offrire solidarietà; ma bisogna anche esigerne da lui.
E' opportuno che chi ha avuto il coraggio di non mischiarsi al coro di chi condannava a priori antiproibizionismo e antiproibizionisti, oggi trovi il coraggio di lavorare ed operare per una riforma - legislativa e, se sarà reso possibile, referendaria - delle attuali, fallimentari e violente politiche sulla droga che non casualmente, tanto più su questioni di "roba", trovano rappresentanti di questa misura umana e civile.
Il referendum che stiamo tentando di conquistare per il Paese è un appuntamento per tutti: anche per don Ciotti .