Su iniziativa del CORA i deputati radicali/riformatori Gianfranco Dell'Alba e Olivier Dupuis (Segretario del Partito radicale transnazionale) hanno presentato un emendamento alla relazione del Parlamento europeo sul Trattato di Schengen per condannare le pressioni del Governo francese volte a condizionare la politica dei Paesi Bassi in materia di droghe.
L'emendamento, approvato in commissione "Liberta' pubbliche" e accolto ieri a grande maggioranza dall'Assemblea di Strasburgo, riafferma con forza la lettera e lo spirito del Trattato di Schengen sulla libera circolazione, che non consente ad uno Stato di ripristinare i controlli alle frontiere "intra-Schengen" se non per un periodo limitato e per motivi di ordine pubblico o sicurezza nazionale.
Nello stesso giorno in cui il Parlamento europeo riaffermava il diritto internazionale e rigettava gli emendamenti democristiani "anti-coffee shops" il Parlamento italiano ha vissuto uno dei momenti piu' bassi di questa legislatura.
I cosiddetti "antiproibizionisti di sinistra", dai Corleone alle Zuffa, dall'"ospite televisivo" Manconi all'esperto Arnao, ci avevano spiegato, con tutta la codardia e l'imbecillita' politica dei neofiti del potere, che sarebbe stato controproducente mettere in discussione le proposte di legge d'iniziativa popolare del CORA essendo la maggioranza parlamentare tendenzialmente proibizionista. Per via governativa - sottosegretario alla Giustizia Corleone dixit - in questa legislatura si sarebbero legalizzate le droghe leggere.
Il risultato, sancito da un voto parlamentare intervenuto a seguito di un non-dibattito improvvisato e irresponsabile, e' la latitanza del Governo persino di fronte a testi che si scontrano con la volonta' espressa dalla maggioranza degli italiani con il voto referendario del '93 per la depenalizzazione del consumo e la piena liberta' terapeutica.