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Radio Radicale Roberto - 4 aprile 1997
CONFERENZA NAZIONALE SULLA DROGA: LETTERA AGLI ISCRITTI CORA DEL 1997

Cara compagna, caro compagno,

innanzitutto grazie per aver deciso di iscriverti al CORA del 1997.

Ti inviamo con questa lettera una sintesi degli interventi effettuati a nome del CORA nel corso della II Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze che si e' tenuta a Napoli dal 15 al 18 marzo.

In un primo momento la direzione del CORA aveva deciso non partecipare alla Conferenza e di organizzare un appuntamento alternativo che fosse in grado di denunciare l'immobilismo e le responsabilita' del Governo rispetto al problema droghe (mancata attuazione della legislazione in vigore, mancato rispetto del risultato referendario del '93, nonche' inefficienze ed abusi nell'utilizzo dei fondi pubblici), ed allo stesso tempo di valorizzare quelle esperienze internazionali che in Italia sono state fino ad ora negate ed ignorate, persino sul piano puramente scientifico.

Successivamente si e' deciso di concentrare le nostre energie nel cercare di costruire una presenza visibile ed incisiva all'interno dei lavori di Napoli. Tale scelta e' maturata non soltanto in considerazione delle notevoli risorse che sarebbero state necessarie per l'organizzazione di una "controconferenza" che non risultasse marginale rispetto all'appuntamento ufficiale, ma soprattutto per impedire che la nostra assenza da Napoli desse un alibi in piu' al Governo per liquidare l'opzione antiproibizionista come contestataria ed ideologica rispetto al preteso "pragmatismo" di questo Esecutivo.

A seguito di un incontro tra una delegazione del CORA (della quale facevano parte anche Marco Pannella e Gianfranco Spadaccia) con la Ministra degli Affari Sociali Livia Turco, abbiamo dunque ottenuto sia che esponenti del CORA intervenissero alla Conferenza, nelle sessioni di lavoro e in plenaria, sia che un patrimonio di analisi e conoscenza scientifica quale quello rappresentato dal lavoro svolto negli anni da Carla Rossi trovasse, nonostante la sua impronta limpidamente e coraggiosamente antiproibizionista, un suo spazio (autonomo da quello riservato al CORA) nell'ambito della Conferenza.

Per una valutazione politica complessiva della linea alla quale il Governo ha improntato la Conferenza, ti rimandiamo alla lettura dell'intervento di Carmelo Palma nella seduta plenaria conclusiva. Riguardo, invece, alle prospettive che ci si puo' attendere per i prossimi mesi, se alcune delle cose dette dal Governo, in particolare dalla Ministra della Sanita' Bindi sulla necessita' di un'analisi costi-benefici degli interventi statali, sono in sintonia con parte delle richieste che il CORA aveva avanzato gia' tre anni fa alla Conferenza di Palermo, le parole del Ministro della Giustizia Flick e degli Interni Napolitano confermano che per il futuro la lotta antiproibizionista deve rafforzare i suoi connotati di transnazionalita' per ottenere ulteriori successi anche all'interno del nostro Paese. Entrambi i ministri hanno, infatti, indicato le Convenzioni internazionali ratificate dall'Italia in materia di droghe come un ostacolo insormontabile ad una qualsiasi forma di legalizzazione delle sostanze oggi pro

ibite. Per quanto ci riguarda, da internazionalisti e federalisti convinti quali siamo, non dobbiamo permettere che gli impegni in sede internazionale divengano un alibi per non prendere posizione sui temi che piu' rischiano di sbilanciare gli attuali assetti ed equilibri di potere. E' necessario invece rivendicare

per l'Italia la possibilita' di proporre alle Nazioni Unite come all'Unione europea una riforma delle Convenzioni e degli accordi esistenti, in primo luogo rispetto alla piena liberta' di attuazione delle politiche di riduzione del danno, che dovrebbero ad esempio comprendere la possibilita' di somministrazione controllata di eroina ai cittadini tossicodipendenti.

La petizione al Parlamento europeo che alleghiamo, e sulla quale stiamo raccogliendo firme anche fuori dall'Italia, e' una prima iniziativa che mira a sensibilizzare le istituzioni europee all'assurdita' del "proibizionismo sulle cure" applicato ancora oggi da tutti gli Stati membri dell'Unione. Ti chiediamo di sottoscrivere questo testo e di cercare altri firmatari, soprattutto tra i medici e i cittadini vittime dell'attuale legislazione.

Buona lettura e buon lavoro!

Eric Picard, Segretario

Marco Cappato, Tesoriere

 
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