Come abbiamo sostenuto ieri, la sentenza della Cassazione che considera reato il semplice scambio di uno spinello, crea una situazione contraddittoria di cui faranno le spese unicamente i consumatori di droghe illegali, i tossicodipendenti e le loro famiglie.
Se non si procede con urgenza alla riforma della legge, secondo la strada indicata dal referendum del '93 (di cui siamo stati i soli autori e promotori), il risultato sara' la "deriva burocratica" provocata da uno stillicidio di norme contraddittorie che creano solo ambiguita' del Diritto e incertezza di applicazione.
Se si vuole la depenalizzazione del consumo personale e di gruppo delle droghe illegali si abbia il coraggio di sceglierla davvero, una scelta che questo Governo non ha fino ad oggi mostrato di voler compiere, nonostante le conclusioni della conferenza di Napoli e le ottimistiche affermazioni degli esponenti antiproibizionisti della maggioranza come il sottosegretario Corleone.
Intanto, mentre le prime donne dell'antidroga come sempre godono dell'attenzione delle telecamere, ricordiamo che Marco Pannella e altri esponenti Riformatori sono sotto processo e rischiano pene severe proprio per denunciare quelle storture della legge sulla droga di cui ieri la VI sezione penale della Cassazione ha voluto essere interprete.
Ricordiamo, inoltre, a tutti coloro che invocano una riforma urgente dell'attuale legge sulla droga, che nelle segreterie comunali di tutti i comuni italiani hanno a disposizione la richiesta di referendum per la legalizzazione delle droghe leggere e per l'abolizione delle sanzioni amministrative per i consumatori.