"Quel che credo capire, o addirittura di sapere, e' che le leggi "vigenti" (si fa per dire) in tema di "(non) droghe proibite", secondo Corte di Cassazione, Corte Costituzionale, e altro, stabiliscono che puoi liberamente comprare eroina e cocaina se lo fai per conto di terzi (ma "amici") e se dimostri che sei ricco, senza incorrere nei rigori della legge; mentre devi andartene in carcere fino a 16 anni se "gratuitamente" passi lo spinello al tuo vicino di ombrellone o di tavolo di caffe'. Insomma, in Italia, che si tratti della Confindustria o della Confcommercio in tema di difesa dei diritti e della vita stessa di titolari di 7 milioni di partite IVA o della Cassazione e della Corte Costituzionale siamo a leggi o a orientamenti politici da matti, e che fanno impazzire.
Il 19 settembre saro' in processo, mi auguro giunto alla fase della sentenza, mentre in 16 mila luoghi istituzionali sono depositati i moduli che contengono una nuova richiesta referendaria sulla droga, dopo che la Corte Costituzionale con il golpe di gennaio ha cestinato seicentomila firme autenticate di elettori che chiedevano di poter votare una riforma entro il 15 giugno, mentre alla Camera giacciono da tre anni proposte di legge di iniziativa popolare (e sempre nostra, del CORA) che non vengono discusse in violazione dei regolamenti ed in attesa che gli ulivisti comandati a fare gli antiproibizionisti ne presentino, quando avranno tempo, di identiche, ecc
Potrei continuare ad elencare molte altre "notizie", che diverrebbero ipso facto clandestine. I giornali, infatti, danno solamente consensi e opposizioni di regime. Non ci sono notizie al di fuori di Polo, Ulivo, Rifondazione e Lega, ma solamente nonnotizie.
Insomma, oggi, in Italia, l'informazione fa piu' danno e piu' ribrezzo della droga. Sara' perche' anch'essa e' "proibita"?