Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mer 18 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie CORA
Radio Radicale Roberto - 27 agosto 1997
CORA "COSA FA IL MINISTRO BINDI CONTRO CHI PROIBISCE LE CURE PER I TOSSICODIPENDENTI?"
Da Agenzia Radicale del 27 agosto 1997

Il direttore sanitario proibisce l'utilizzo del metadone: l'Istituto di Psichiatria dell'Universita' di Pisa - fra i piu' avanzati in Italia nella cura delle dipendenze da oppiacei - e' costretto ad abbandonare decine di pazienti.

Una storia italiana, fra burocrazia e ipocrisia.

Dichiarazione del CORA - Coordinamento Radicale Antiproibizionista

Alla fine di questa settimana l'Istituto di Psichiatria dell'Universita' di Pisa terminera' le scorte di metadone, e non potra' piu' curare gli oltre 40 pazienti tossicodipendenti che ha oggi in carico. Perche'? Perche' il Direttore Sanitario della Azienda Ospedaliera di Pisa, dottor Tommaso D'Angelo, ha "proibito" ai medici di prescrivere e somministrare il metadone nella cura delle dipendenze da oppiacei. In un primo tempo ha giustificato il "divieto" sulla base di una disposizione della legge sulla droga (abrogata peraltro dal referendum popolare del 1993), che consentiva la prescrizione del metadone unicamente ai presidi territoriali (Sert); in un secondo tempo, di fronte alla smentita della stessa Direzione Generale del Ministero della Sanita', che chiariva e ribadiva il pieno diritto di ogni medico alla cura delle dipendenze con farmaci sostitutivi, ha disposto comunque, e discrezionalmente, il taglio di questo servizio.

Ci troviamo dunque di fronte ad una chiusura burocratica, senza senso e senza giustificazione: in tutto il mondo il metadone e' ritenuto un presidio indispensabile nella cura delle tossicodipendenze; gli stessi Sert sono tenuti ad assicurare la disponibilita' di questo farmaco sostitutivo, e a non escluderne aprioristicamente l'utilizzo (a differenza di quanto e' avvenuto in Italia fra il '90 ed il '93, periodo nel quale la posizione anti-metadone aveva praticamente assunto, sia pure con qualche deroga, forza di legge).

L'aspetto piu' inquietante dell'intera vicenda e' che, pero', questo "attentato" alla liberta' terapeutica e ai diritti alle cure si sta consumando nel piu' assoluto disinteresse del ministro Bindi, le cui posizioni "aperturiste" alla recente Conferenza Nazionale sulla droga di Napoli non sembrano avere avuto ne' seguito ne' concretizzazione. Il Ministro non puo' tacere, ne' dimenticare che la posizione della Direzione sanitaria dell'Ospedale di Pisa e' in aperto contrasto con i pareri espressi dagli uffici del suo stesso Ministero. Il Ministro non puo' dimenticare che l'altissimo tasso di sieroprevalenza (diffusione del virus dell'Hiv) fra la popolazione tossicodipendente e' da fare risalire alle dissennate politiche di proibizione delle cure - e del metadone in particolare - perseguite dai precedenti Governi. Insomma: il Ministro non puo' assolvere, per rispetto dell'"autonomia" delle aziende sanitarie, il mancato rispetto del diritto alla salute dei cittadini.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail