Marco Cappato e Carmelo Palma, della Direzione politica del CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista, hanno inviato oggi una lettera aperta al presidente del Consiglio Romano Prodi per stigmatizzare l'assenza dell'Italia dalla riunione della Commissione Narcotici dell'ONU, tenutasi a Vienna dal 13 al 17 ottobre, nella quale si e' discusso della riforma delle Convenzioni internazionali sulle droghe in vista dell'Assemblea Generale prevista per giugno '98. La riunione, alla quale hanno preso parte delegati di 67 paesi, era in particolare dedicata alla riduzione della domanda di droghe, uno degli argomenti su cui piu' si incentrarono le proposte di riforma discusse alla Conferenza nazionale sulla droga di Napoli e che sembrarono essere una priorita', innanzitutto "internazionale", del Governo Prodi.
Nella lettera si fa notare come a Napoli, i ministri Napolitano e Flick cercarono di sottrarre al dibattito politico un tema altamente conflittuale, invocando una presunta supremazia degli accordi internazionali ratificati dall'Italia, che vincolerebbero il nostro Paese all'impostazione duramente proibizionista propria della cooperazione internazionale, escludendo quindi la possibilita' per il Governo di prendere in considerazione strategie radicalmente alternative.
"Diveniva percio' doveroso per il Suo Governo - scrivono gli esponenti del Cora a Prodi - essere attivamente presente in sede internazionale per affermare le proprie posizioni, visto che le istituzioni internazionali erano state scelte e ufficialmente "presentate" come principale terreno di elaborazione delle politiche da applicare a livello nazionale".
"Comportamenti simili - aggiungono Cappato e Palma - rischiano di trasformare le sedi proprie della cooperazione internazionale in una specie di "terra di nessuno", utile per nascondere ai cittadini il doveroso confronto sulle idee e sulle proposte politiche: un alibi, insomma, e non un vincolo, o, come sarebbe possibile, addirittura una opportunita'".
Il CORA auspica, quindi, che il presidente del consiglio intervenga da subito per scongiurare in futuro il ripetersi di episodi di questo genere.
La lettera e' stata inviata per conoscenza anche al vicepresidente del Consiglio Veltroni ed ai ministri Bindi, Dini, Flick, Napolitano e Turco.