NOTA DEL CORA-COORDINAMENTO RADICALE ANTIPROIBIZIONISTA
Il vescovo di Como, Alessandro Maggiolini, sul Sole 24 Ore di oggi torna a porre il problema della cura dei tossicodipendenti alla luce delle recenti dichiarazioni del procuratore Galli Fonseca a favore della sperimentazione di somministrazione controllata di droghe. E scrive, tra l'altro:
"Riguardo a coloro che vogliono continuare l'assunzione di sostanze stupefacenti e, d'altra parte, non intendono entrare in una struttura di recupero, che cosa fare? [...] Ne va della salute fisica e psichica o della stessa vita di persone concretissime [...] Può essere che, in certi casi, sia utile, almeno per qualche tempo, somministrare sostanze stupefacenti per evitare mali maggiori. E il modo con cui già agiscono associazioni che distribuiscono almeno il metadone. E, però, occorre precisare se tale distribuzione è fatta con la disinvoltura e la rassegnazione di chi ha ormai deposto ogni fiducia di recupero nei confronti di chi riceve la droga, oppure se tale distribuzione viene compiuta da persone umanamente molto motivate ed esigenti che, in pratica, impostano un itinerario terapeutico".
Monsignor Maggiolini, dunque, mostra nuovamente un atteggiamento molto piu' laico e disponibile di chi, nel mondo cattolico o in quello politico si straccia le vesti e invoca crociate al solo sentir parlare di ipotesi del genere.
Il vescovo di Como sara' ora additato da Muccioli come complice dei criminali antiproibizionisti o criminale egli stesso?