Oggi il CORA presenta in oltre venti procure della Repubblica esposti che denunciano la mancata attuazione di una parte fondamentale della legislazione sulla droga riguardante il funzionamento dei servizi pubblici per le tossicodipendenze (SERT) presso le Aziende sanitarie locali. Altri esposti saranno depositati nei prossimi giorni.

Il CORA chiede alla magistratura di verificare l'esistenza di reati derivanti dalla lesione aggravata e continuata di due fondamentali diritti costituzionali dei cittadini: il diritto all'uguaglianza di fronte alla legge e il diritto alla tutela della salute. In particolare, si chiede alla magistratura di verificare l'eventuale violazione dell'articolo 328 del Codice penale (rifiuto o omissione di atti d'ufficio).

In base alla legge, al piu' tardi dal maggio 1991, ogni ASL avrebbe dovuto disporre un servizio per le tossicodipendenze aperto "ventiquattro ore nei giorni feriali e festivi nelle aree di maggior rilevanza numerica dei tossicodipendenti " e "non meno di dodici ore nei giorni feriali e di sei ore nei giorni festivi" nelle restanti parti d'Italia.

Da sette anni, invece, la legge e' inattuata in tutta Italia. E la cosa e' tanto piu' scandalosa se si considerano i fiumi di parole spesi sulla necessita' e l'urgenza di affrontare il "dramma della droga", le due Conferenze Nazionali svoltesi sul tema, le promesse e gli ultimatum dei "campioni dell'antidroga", bravi a prendere voti scagliandosi contro i "cinici antiproibizionisti" ma ignoranti o ignavi rispetto alle leggi di cui si ergono a paladini.

Nei prossimi giorni il CORA si fara' promotore in Parlamento di un'interpellanza per conoscere le valutazioni del Governo in materia e le eventuali, auspicabili, misure tendenti all'attuazione, seppur tardiva, della legge. Questa mattina intanto, militanti del CORA hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi a sostegno dell'iniziativa e una lettera e' stata recapitata al presidente del Consiglio Prodi.

Il CORA rivolge, inoltre, un appello ai cittadini tossicodipendenti ed alle loro famiglie perche' escano dal ghetto della paura e della vergogna in cui sono stati cacciati dal proibizionismo e presentino a loro volta esposti alla magistratura per chiedere servizi per le tossicodipendenze che rispondano alle loro esigenze e non viceversa e la sperimentazione sotto controllo medico del farmaco eroina per non dovere, ogni giorno, sottostare all'acquisto della "droga di strada" presso lo spacciatore di turno.

CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista

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