Cara amica, Caro amico,
l'anno scorso il fronte dell'antiproibizionismo radicale ha vissuto un salto di qualita' nella creazione di scadenze ed appuntamenti processuali ed istituzionali che costringeranno il mondo della politica a fare i conti non soltanto con le ragioni antiproibizioniste, ma anche con la loro drammatica urgenza, vissuta ed affermata anche fisicamente innanzitutto da coloro che hanno scelto e sceglieranno di mettere in causa la loro liberta' per rovesciare il regime proibizionista sulle droghe.
Le azioni pubbliche di disobbedienza civile sull'hashish organizzate dalla Lista Pannella hanno permesso piu' di ogni altra iniziativa di accelerare i tempi, di armare, a partire dall'Italia, uno scontro non piu' rinviabile davanti alla crescita del potere violento e corruttore delle mafie internazionali. Con il Congresso di Bruxelles del dicembre '96 il CORA si e' dato 18 mesi per creare gli strumenti indispensabili all'organizzazione degli antiproibizionisti in Europa. Il Segretario del CORA, insieme ai membri della direzione Michel Hancisse e Thierry Meyssan, e ad altri militanti italiani e no, hanno disobbedito alla legge italiana sulle droghe proprio per marcare le potenzialita' emblematiche del caso Italia rispetto al quadro internazionale. "Oggi in Italia, domani in Europa" e' stato lo slogan esemplificativo dell'impegno del CORA nelle azioni di disobbedienza civile, proprio in quel Paese che sta offrendo al mondo intero, per scelta dell'ex senatore Pino Arlacchi, la vergogna del finanziamento multimi
liardario ai guerriglieri Talebani per la presunta distruzione delle coltivazioni dell'oppio.
Le azioni di disobbedienza civile, pur con i limiti imposti dai riflessi profondamente antiradicali dei media nazionali, hanno fatto crescere nei cittadini le possibilita' di comprensione o di intuizione delle ragioni concrete e drammatiche per le quali abbiamo scelto di passare alla fase finale di attacco al proibizionismo. Le iniziative nonviolente hanno offerto all'opinione pubblica maggiore consapevolezza di come la liberta' di ciascuno sia concretamente messa in pericolo da una legge ideologica, di applicazione necessariamente arbitraria, distruttiva di ogni certezza del diritto. L'ultimo caso clamoroso di feroce cecita' della giurisprudenza italiana e' quello di Giorgio Inzani, medico iscritto al CORA, messo sotto inchiesta dalla magistratura per il solo fatto di avere esercitato in scienza e coscienza la sua liberta' di prescrivere ai pazienti tossicodipendenti la sostanza da lui considerata piu' appropriata (nel caso specifico il metadone), come consentito dal referendum popolare - per il quale la Li
sta Pannella e il CORA avevano raccolto oltre 600.000 firme autenticate per convocarlo - vinto nel '93.
Anche la politica dei partiti deve fare i conti con il calendario che abbiamo loro imposto. Non e' un caso se il Parlamento italiano ha finalmente designato, proprio in coincidenza con l'apertura della "stagione dei processi", i due relatori della proposta di legge per i derivati della cannabis, dopo quasi 4 anni che il CORA aveva presentato una proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da piu' di 50.000 cittadini.
Allo stesso tempo abbiamo creato la premessa per evitare che le istituzioni internazionali vengano invocate come luogo della "nonpolitica", dove si possono liberare i riflessi autoritari e repressivi delle burocrazie dell'antidroga, al riparo dal dibattito democratico e dalle rispettive responsabilita' di governi e opposizioni. Al Parlamento europeo la proposta di raccomandazione redatta dal CORA e sottoscritta da piu' di 61 deputati europei un anno e mezzo fa, e' stata finalmente ripresa nelle sue richieste fondamentali (legalizzazione delle droghe leggere e distribuzione controllata di eroina) dalla Commissione liberta' pubbliche, innescando cosi' un dibattito che portera' l'Assemblea di Strasburgo ad esprimersi sul tema droga.
Anche alle Nazioni Unite il CORA ha aiutato ad alimentare la voce di dissenso, finora isolato, del Partito Radicale nel tempio della guerra proibizionista alle droghe. Per l'inizio di giugno, in occasione della Sessione speciale dell'Assemblea generale dell'Onu sulle droghe, stiamo verificando con associazioni europee ed americane la possibilita' di organizzare una giornata antiproibizionista mondiale per la revisione delle Convenzioni internazionali dell'Onu.
Se da un lato si sta con successo affermando sempre di piu' la dimensione transnazionale della lotta antiproibizionista combattuta a partire dall'Italia, dall'altra l'obiettivo di fare aderire al CORA energie e risorse non italiane non e' ancora stato adeguatamente raggiunto. Infatti il quasi raddoppio delle iscrizioni al CORA per il '97 e' stato in gran parte determinato da iscritti italiani e soltanto in Belgio esiste un gruppo di militanti attivi. Attraverso Internet (http://www.agora.stm.it/CORAnet/) e il bollettino bisettimanale "Antiproibizionisti di tutto il mondo..." - che e' possibile ricevere via e-mail (richiedendolo a cora.net@agora.stm.it) o fax (richiedendolo alle sedi di Roma, 06-689791, e Bruxelles, 0032-2-2842258) - riusciamo comunque a raggiungere ed informare centinaia di organizzazioni e di singoli impegnati su questo fronte in Europa e nel mondo.
Alla Conferenza tenutasi lo scorso dicembre a Bruxelles, che ha visto la partecipazione di personalita' di primo piano come la Commissaria europea Emma Bonino, il Ministro greco per gli affari europei Papandreou e la presidente della Commissione Liberta' pubbliche del Parlamento europeo Hedy D'Ancona, abbiamo preannunciato l'obiettivo di tenere il Congresso del CORA a giugno a Parigi, come momento di verifica delle aperture registrate in uno dei Paesi piu' proibizionisti d'Europa e di verifica dell'adeguatezza del soggetto politico CORA a vivere come l'organizzazione degli antiproibizionisti in Europa.
Saremo nel contempo chiamati a riflettere e confrontarci con la fase di rilancio del Partito Radicale, strumento irrinunciabile per fare della lotta antiproibizionista anche un'occasione di affermazione di un nuovo sistema di governo del mondo, fondato sulla vita del diritto e della politica transnazionale.
Su questi appuntamenti di iniziativa politica radicale e nonviolenta ti chiediamo di iscriverti o di contribuire al CORA per il 1998 e di farci sapere fin d'ora quale tipo di impegno desideri dedicare alla nostra impresa comune.
Un caro saluto, buon 1998 e a presto!
Eric Picard, Segretario
Marco Cappato, Tesoriere