Con le due mozioni approvate questa mattina (una di Forza Italia, l'altra di 82 senatori della sinistra), il Senato italiano ha sconfessato nettamente la politica del direttore dell'UNDCP Pino Arlacchi che pretende di trattare con i Talebani afgani l'eradicazione delle colture di oppio in cambio di aiuti economici.
Dopo le autorevoli analoghe prese di posizione del Parlamento europeo e della Commissione europea, anche dal Parlamento italiano parte un segnale chiaro: con regimi sanguinari, negatori del diritto e di ogni garanzia democratica non si tratta.
Senza contare che solo pochi giorni fa, la rete televisiva inglese ITN ha fornito prove sul coinvolgimento dei Talebani nel traffico internazionale di droga.
Cosa fara' ora lo zar antidroga dell'Onu Arlacchi? Scrivera' una piccata lettera di lamentele al presidente Mancino per chiedere una censura dell'operato del Senato, cosi' come fece qualche settimana fa col presidente della Commissione europea Santer in relazione alla militanza antiproibizionista della commissaria Emma Bonino?