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Radio Radicale Roberto - 11 giugno 1998
DROGA: CONFERENZA ONU; LA PASSERELLA MILIARDARIA VOLUTA DA ARLACCHI NON COPRE LA REALTA': IL PROIBIZIONISMO E' FALLITO, IL PROIBIZIONISMO E' UN CRIMINE.

Roma, 11 giugno 1998 - Non avevamo dubbi: la conferenza dell'Onu sulle droghe ha rappresentato solo la passerella miliardaria di una burocrazia antidroga sempre piu' intollerante e integralista. E solo l'ignoranza o la malafede puo' coprire le differenze emerse fra i vari governi sotto la retorica delle dichiarazioni finali.

Quarant'anni di "war on drugs" non sono riusciti a tenere sotto controllo l'enorme e continuo aumento della circolazione di droghe illegali. E' l'ONU stessa che nel "World drug report" pubblicato nel 1997 registra un incremento enorme della produzione, del commercio e dell'uso delle droghe: un fallimento completo e senza attenuanti. Nessuna riduzione della domanda, nessuna riduzione dell'offerta, aumento della criminalita', dell'insicurezza sociale, della violenza e della corruzione; produttori e consumatori trattati come criminali; violazione dei diritti umani; negazione delle cure e della liberta' terapeutica dei medici. Ma invece di avviare una seria riflessione sulle politiche seguite fino ad oggi, valutandone costi e benefici, il direttore dell'UNDCP Pino Arlacchi chiede piu' repressione, piu' soldi per alimentare il proprio apparato, e stringe solide e concrete alleanze con le peggiori dittature di tutto il mondo, promettendo aiuti economici ai regimi piu' sanguinari.

A questi professionisti dell'antidroga, che vogliono subordinare le liberta' individuali agli interessi del Potere e dello Stato, a tutto profitto delle classi burocratiche e parassitarie, ai politicanti che agitano lo spauracchio della "droga libera" e trascinano la gente in piazza per coprire la realta' della loro politica criminale e criminogena abbiamo dato una riposta politica organizzata con il nostro congresso di Parigi svoltosi la scorsa settimana.

Non vogliamo accettare il proibizionismo come un semplice errore di percorso.

Il proibizionismo e' un crimine e intendiamo denunciarne le ragioni etico-moralistiche, che producono politiche che assassinano il diritto e la scienza, con conseguenze disastrose sulla vita di tutti i cittadini.

 
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