Dichiarazione di Giulio Manfredi della Direzione politica del CORA
"L'anno scorso il CORA denuncio' per primo il record di morti per overdose; il governo preferi' non rispondere. Ora, invece, annuncia la buona notizia: i morti del 1997 sono 1.153 rispetto ai 1.566 del 1996. Ma per avere una visione corretta dell'andamento delle morti per overdose e' senz'altro utile osservare anche le cifre relative agli ultimi 11 anni desunte dalla Relazione annuale del Governo dell'anno scorso:
1986, 292 morti; 1987/543; 1988/809; 1989/974; 1990/1161; 1991/1383; 1992/1217; 1993/888; 1994/867; 1995/1195; 1996/1394 (questo dato e' incompleto perche' alla data della Relazione, 30 aprile 1997, non erano ancora pervenute altre segnalzioni di morti da prefetture e istituti di medicina Legale).
Nel 1997 vi e' stato certamente un calo rispetto all'anno precedente, ma il numero delle morti rimane comunque molto alto rispetto, per esempio, a tre o quattro anni fa.
Occorre poi non dimenticare che stiamo parlando di decessi definiti "tossicologicamente corelati all'uso di stupefacenti", mentre i decessi per incidenti stradali, suicidi, malori non sono presi in considerazione.
Da segnalare, inoltre, l'articolo di Costantino Muscau apparso sul Corriere della Sera di oggi. Secondo Arlacchi "buona parte degli 8 milioni di eroinomani nel mondo non e' in Occidente. Da noi sono un milione 'appena', fra cui 160 mila italiani che non cambiano di numero da dieci anni, cosi' come i 600 mila statunitensi o i 100 mila canadesi".
Nella Relazione annuale appena presentata dal governo si afferma che i SERT ne raggiungono 130.000; il rapporto fra "sommersi" e "contattati" e' di 3 a 1: quindi qualcuno non la racconta giusta.
Inoltre, anche prendendo per buone le cifre fornite dall'ineffabile Arlacchi, se si sommano italiani, statunitensi e canadesi si arriva a 860.000; aggiungendo i tedeschi gia' si supera il milione, senza contare il resto dell'Unione Europea.
Arlacchi puo' giocare con i numeri quanto vuole. Resta il fatto che la "linea Maginot iraniana" non ferma il traffico della droga in Occidente: semplicemente lo fa passare da altre parti".