Roma, 16 settembre 1998 - Sull'insieme del "pacchetto giustizia" sembra dunque profilarsi l'accordo: rinuncia alla depenalizzazione delle droghe leggere in cambio della rinuncia alla depenalizzazione del finanziamento illecito dei partiti. L'idea di giustizia che ne consegue e' semplicemente vergognosa: il Diritto ridotto a merce di scambio tra ragioni politiche e affari privati.
Rinunciare a depenalizzare i comportamenti connessi al consumo personale di hashish e marijuana fa carta straccia degli orientamenti emersi dalla Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze del '97 e dello stesso progetto del ministero di Grazia e Giustizia che ricalca le norme approvate dal Senato (che per altro non ci entusiasmano particolarmente).
A questo punto attendere una presa di posizione del Governo e' probabilmente cosa vana. Cosa potrebbe mai dire chi non solo da mesi promette riforme che non mantiene, ma non e' nemmeno capace di consegnare una relazione dovuta per legge nei tempi stabiliti?
Se questa e' la situazione, gridare allo scandalo e strapparsi i capelli e' inutile e anche un po' patetico. Riflettano, liberali e progressisti delle varie parrocchie: i loro strilli di oggi non servono a coprire i troppi silenzi di ieri.