COMUNICATO DEL CORARoma-Parigi, 8 gennaio 1999 - Ancora una volta il mondo politico si dimostra totalmente incapace di gestire in modo responsabile ed efficace il fenomeno delle droghe.
Il divorzio tra scienza e politica e' confermato, nonostante gli studi scientifici che negano ogni giustificazione razionale alla distinzione tra droghe legali e illegali (da ultimo il "rapporto Roques"). Il mondo politico resta sordo verso ogni argomentazione che intende sostenere la necessita' di cambiare le leggi e le politiche attuali sulle droghe, in Francia come in Italia come nel resto dell'Europa, dentro e fuori l'Unione, salvo pochissime e notissime eccezioni.
Il governo francese, da parte sua, resta fedele ad una politica ipocrita e suicida sulle droghe: nessuno nella maggioranza "progressista" che sostiene il governo Jospin osa proporre il cambiamento delle leggi proibizioniste; la legge impone la carcerazione dei consumatori di droghe illecite ed in risposta il ministero della Giustizia raccomanda con un circolare di non perseguire piu' i semplici consumatori; la "Mission interministerielle de lutte contre la drogue et la toxicomanie" (MILDT) propone un approccio pragmatico (e chiede ancora una volta di non prevedere il carcere per il semplice consumo di stupefacenti) ma evita soprattutto di cambiare la attuale legge repressiva.
Il CORA chiede la legalizzazione di tutte le droghe al fine di porre rimedio alla crudele inefficacia e all'ingiustizia delle politiche proibizioniste sulle droghe condotte da oltre trent'anni dal governo francese come da tutti gli altri governi europei, con la sola eccezione dell'Olanda e - di recente - dalla Svizzera. E' difficile immaginare una qualunque altra riforma capace di dare un contributo migliore alla promozione dell'informazione sulle droghe, della responsabilita' individuale, dell'accesso alle cure e del rispetto della legge e dell'ordine.
CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista
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