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Radio Radicale Roberto - 15 febbraio 1999
LEGGE LUMIA, LEGGE DELLA VERGOGNA. INTERVENGA SCALFARO

Roma, 15 febbraio 1999 - A quanto sembra, quando il Parlamento spara per uccidere, lo fa con il silenziatore.

Nel silenzio, infatti, il Senato della Repubblica - a quanto pare senza alcuna opposizione o "resistenza" esplicita da parte del Governo e del Ministro Turco - ha approvato in via definitiva lo scorso 9 febbraio la cosiddetta "legge Lumia", che, oltre a procedere ad una riorganizzazione della "burocrazia dell'antidroga" (problemi di personale, ruoli funzionali, stipendi e carriere: l'unica cosa che importi ai chierici ed ai tribuni della war on drugs), ha dato forza di legge alla proibizione dell'uso del metadone nell'ambito dei programmi "privati" finanziati dal Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga.

Il cosiddetto emendamento Carlesi (AN), approvato alla Camera con grande scandalo alcuni mesi fa, aveva inizialmente suscitato la reazione sdegnata del Ministro per la solidarieta' sociale, che pubblicamente, in almeno due occasioni, si era impegnata per conto del Governo ad emendare il provvedimento per ripristinare il rispetto dei diritti della liberta' e dei diritti dei medici e dei tossicodipendenti e, insieme, della volonta' dei cittadini italiani, che nel referendum del 1993 avevano abrogato ogni restrizione per l'utilizzo dei farmaci sostitutivi nella cura delle tossicodipendenze.

Invece, a quanto pare, nulla.

Anche il sottogruppo "Politiche di riduzione del danno" della Consulta degli operatori e degli esperti delle tossicodipendenze, nelle scorse settimane aveva formalmente richiamato il ministro con un proprio ordine del giorno (qui di seguito allegato) affinche' tenesse fede ai propri impegni, ed impedisse l'approvazione definitiva di una norma che reintroduceva nella nostra legislazione, in spregio ad un responso referendario, il principio del "proibizionismo sulle cure".

A quanto pare - in Italia gli alibi non mancano mai, come le superiori ragioni di "responsabilita'" - il Governo giustifichera' il proprio ossequio e il proprio assenso alla norma della vergogna, invocando la necessita' di sbloccare la legge e con essa i finanziamenti per la "lotta alla droga"; in realta', cosi' facendo, ha semplicemente e irrimediabilmente ceduto la propria responsabilita' politica alle fazioni organizzate del proibizionismo militante; ha accettato la vergogna, ricoprendosene, e tentando, vergognosamente, di nasconderla.

Non possiamo che fare appello al Presidente della Repubblica, perche' rifiuti di promulgare una legge che contrasta in modo palese con un voto referendario e con gli elementari diritti alle cure dei cittadini (se Scalfaro sapra', su questo, essere Presidente della Repubblica).

CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista

Via di Torre Argentina 76, 00186 Roma - Tel. ++39.06.68.97.91

e-mail: cora.italia@agora.it

http://www.agora.it/coranet

ALLEGATO AL COMUNICATO DEL CORA-COORDINAMENTO RADICALE ANTIPROIBIZIONISTA

DEL 15 FEBBRAIO 1999

__________________________________________________________________

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL SOTTOGRUPPO "POLITICHE DI RIDUZIONE DEL DANNO" DELLA CONSULTA DEGLI OPERATORI E DEGLI ESPERTI DELLE TOSSICODIPENDENZE(*)

Il Terzo Gruppo, Sottogruppo "Riduzione del danno", della Consulta degli operatori e degli esperti nelle tossicodipendenze, avendo esaminato il testo del progetto di legge avente per oggetto i criteri e le modalita' di ripartizione del Fondo Nazionale di Intervento per la lotta alla droga, di prossima discussione nell'Aula del Senato, dopo l'approvazione della Commissione parlamentare competente esprime viva preoccupazione per il permanere di una norma - il cosiddetto "emendamento Carlesi", approvato in prima lettura alla Camera dei Deputati - che ostacola oggettivamente i progetti presentati dalle organizzazioni del privato sociale in tema di riduzione del danno, "proibendo" che questi prevedano il ricorso ai trattamenti metadonici. Al riguardo, il sottogruppo, non comprendendo come sia anche solo teoricamente discriminabile il privato sociale rispetto al "pubblico", osserva che la norma

- confligge con quanto e' stato espresso dalla volontà popolare in occasione del referendum del 1993

- pregiudica la liberta' terapeutica del medico, evidenziando anche possibili profili di incostituzionalita'

- ostacola l'integrazione dei servizi pubblici e privati, proprio mentre essa sta producendo risultati favorevoli per la collettivita' e imporra' la sospensione di interventi o attivita' intraprese, comportando in questo modo un aumento, anziche' - come sarebbe auspicabile - una riduzione dei danni connessi alla diffusione del consumo di droghe.

Per i suddetti motivi il Sottogruppo, memore delle dichiarazioni pubbliche del ministro nella stessa sede della Consulta, consapevole che la norma in oggetto e' stata approvata alla Camera per un solo voto di scarto, in ragione dell'assenza di numerosi parlamentari della maggioranza chiede che il Governo si faccia carico dell'esigenza di ripristinare il testo della cosiddetta legge Lumia nella sua versione originaria.

(*)La Consulta degli operatori e degli esperti nelle tossicodipendenze e' stata costituita con decreto del ministro per la Solidarieta' sociale del 24.6.1998. Articolata in quattro gruppi di lavoro, dovrebbe rappresentare un supporto tecnico-scientifico del Governo e del Comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga per tutte le scelte in tema di prevenzione, terapia e riabilitazione delle tossicodipendenze.

 
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