Roma, 18 febbraio 1999 - Apprendiamo dalle agenzie di stampa che oggi, a Roma, presso un ristorante del centro, alcuni religiosi, evidentemente non paghi delle vetrine offerte loro con grande generosita' dalle tv pubbliche e private, sfileranno in passerella "per dire no alla droga". Con loro ci sara' un nutrito gruppo di giornalisti e conduttori televisivi (mancano nani e ballerine, per ora, ma basta aver pazienza).
La fantasia non ha limiti pur di negare gli effetti di leggi che creano l'aumento del consumo di droghe, l'aumento del traffico illegale, la diffusione delle malattie correlate e la comparsa di nuove droghe. Senza contare la sempre piu' intollerabile insicurezza sociale nelle citta' che fa il paio con la militarizzazione e la violazione dei diritti umani nei paesi produttori del Terzo Mondo.
Il proibizionismo e' fallito, ma i chierici della "guerra alla droga" cercano di negare l'evidenza coprendo la vergogna delle loro politiche con dei bei vestiti. Solo che, come il re della fiaba, anche loro sono nudi. A dirglielo non siamo noi, ma i milioni di persone in tutto il mondo vittime della droga delle narcomafie, delle rapine, degli scippi, del libero spaccio, della morte per overdose e Aids.
CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista
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