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Radio Radicale Roberto - 10 marzo 1999
DROGA, IRAN: IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA... ARLACCHI

Roma, 10 marzo 1999 - A proposito della visita del presidente iraniano Khatami, il Corriere della Sera pubblica oggi un'intervista con Pino Arlacchi, vicesegretario dell'Onu e direttore del programma antidroga delle Nazioni Unite (Undcp), uno dei primi, dice l'articolo, a dare credito al governo di Teheran. E, aggiungiamo noi, ad altri regimi sanguinari come quello dei Talebani afgani o della giunta militare che detiene illegittimamente il potere in Birmania.

Arlacchi ritiene che l'Iran degli ayatollah abbia dimostrato la sua affidabilita' con la lotta al narcotraffico. E cita quella che considera "una delle azioni antidroga piu' imponenti del mondo" realizzata al confine con l'Afganistan: una "muraglia" di 30 mila uomini, costata oltre 500 miliardi di lire e quasi 3000 vite umane, per impedire ai trafficanti afgani di introdurre in Iran morfina e oppio. Senza grandi risultati, a dire il vero, visto che - se lo lascia scappare lo stesso Arlacchi poche righe dopo - buona parte dell'eroina consumata in Europa passa proprio dall'Iran.

In Iran i reati passibili di pena capitale comprendono il commercio di droga. I metodi di esecuzione sono: impiccagione, fucilazione e lapidazione. Nel 1998 le lapidazioni sono divenute sempre piu' frequenti. Nel settembre '98, presidente l'affidabile Khatami, il governo ha annunciato di volere giustiziare i trafficanti di droga. Dalla rivoluzione del 1979 ad oggi i trafficanti e gli spacciatori giustiziati sono migliaia, mentre circa il 38% delle persone detenute sono state condannate per reati legati alla droga. L'Iran e' uno dei pochissimi paesi al mondo che condanna a morte e giustizia i minori e pratica pubbliche esecuzioni. Sempre nel 1998, presidente l'affidabile Khatami, la pena di morte e' stata usata anche come strumento di controllo della stampa.

Questa e' la realta del regime che Arlacchi cerca di accreditare all'opinione pubblica italiana, cosi' come altri hanno fatto con la Cuba di Castro. La ragione di tanta benevolenza sta probabilmente nella fornitura del gas e del petrolio iraniani che l'Italia mira ad assicurarsi per i prossimi vent'anni. Ma il sonno della Ragione, come si sa, genera mostri... e Arlacchi.

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