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seguono il comunicato stampa del Sindaco di Trapani e quello della Commissaria dell'UE per la pesca, Emma Bonino.
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CITTA' DI TRAPANI
Questa Amministrazione protesta vivamente per il disinteresse mostrato dall'Unione Europea nei confronti di una categoria, quella dei Pescatori, che rappresenta uno dei cardini dell'economia cittadina e provinciale.
Il rinvio dell'incontro a Bruxelles tra il Presidente della Regione, on. Franco Martino, e la Commissione Pesca della Cee, al di là delle motivazioni ufficiali non puo' trovare altra spiegazione che la scarsa attenzione che gli Organismi Comunitari rivolgono alle esigenze ed alle legittime aspettative della Marineria siciliana, e Trapanese in particolare.
I Pescatori attendevano con ansia e speranza gli esiti della missione del Presidente Martino, ma ancora una volta sono rimasti delusi; per loro la erogazione dei contributi per il fermo Biologico non è un "sussidio" a perdere, ma l'unica alternativa alla disoccupazione provocata dal depauperamento dei fondali e dalla ossessiva concorrenza da parte di paesi extracomunitari, che esportano grosse quantità di prodotto ittico di bassa qualità ma anche di basso prezzo.
La mancata erogazione dei contributi ha già creato notevoli tensioni sociali a Trapani e negli altri centri della provincia ove esistono flotte peschereccie, e gli scioperi proclamati dai Pescatori stanno arrecando ulteriori danni all'economia del comparto, già duramente provata.
Il Sindaco
Arch. MARIO BUSCAINO
Trapani 19 aprile 1995
Alla Commissione Pesca CEE
Alla Presidenza del Consiglio - Roma
Alla Presidenza della Regione Siciliana
Alla Associazione Armatori - Trapani
Ai Deputati Nazionali e Regionali della provincia
Alla Stampa
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSARIA PER LA PESCA, EMMA BONINO, SUL MANCATO VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI UE PER LA PESCA IN SICILIA.
Con riferimento al comunicato diffuso dal sindaco di Trapani per "protestare vivamente" contro il disinteresse dell'Unione Europea nei confronti dei pescatori della provincia siciliana, e per denunciare "il rinvio dell'incontro a Bruxelles fra il presidente della Regione Sicilia, Franco Martino, e la Commissione Pesca della Cee" provocato "dalla scarsa attenzione che gli organismi comunitari rivolgono alle esigenze e alle legittime aspettative della Marineria siciliana", Emma Bonino, Commissario europeo per la Pesca, ha diffuso oggi la seguente dichiarazione.
"Desidero precisare che nessun esponente della Regione Sicilia, e dunque nemmeno il presidente Franco Martino, ha domandato nei giorni scorsi di poter approfondire con la Commissione i problemi legati alla mancata erogazione dei contributi comunitari per il fermo biologico delle attività di pesca. Se un'incontro fosse stato chiesto, non avrei avuto alcuna difficoltà a rispondere affermativamente, anche perchè credo che il dialogo sia la chiave della soluzione di ogni contenzioso.
E' inoltre necessario ricordare che la direzione Pesca della Commissione Europea ha ricevuto il 7 aprile un alto esponente della Regione Sicilia al quale è stato spiegato che la mancata erogazione dei contributi e' legata ad un vizio giuridico contenuto nella richiesta presentata a Bruxelles. L'inviato della Regione è stato informato di tutti i difetti procedurali e delle possibilità di risolverli.
Detto che la mia volontà di Commissaria responsabile per la Pesca è quella di essere quanto più vicina possibile alle esigenze di un settore che a livello europeo attraversa una profonda crisi strutturale, mi chiedo di chi sia il vero disinteresse nei confronti dei pescatori trapanesi e siciliani, se dunque sia da biasimare una Commissione che illustra problemi e suggerisce soluzioni, o una classe dirigente che sembra cercare solo un capro espiatorio per coprire le proprie inadempienze.
Non credo che alcuna polemica possa giovare al futuro della Pesca, ma reputo inevitabile che tutti gli elementi sul tavolo siano chiari. Comprendo le preoccupazioni dei pescatori e, pertanto, ribadisco la mia piena disponibilità a continuare l'analisi dei problemi specifici della Regione Sicilia. Perchè questo sia possibile, è pero' necessario venire a Bruxelles con un appuntamento, oltre che con la volontà reale di discutere con serenità. Fare un viaggio in Belgio per poi scaricare le responsabilità sulla Commissione è una politica che non conduce in alcun luogo".