A poche ore dall'apertura dei seggi il direttore di "Le Monde" Jean Marie Colombani sceglie di entrare personalmente in campo per l'ultimo ennesimo ignobile attacco al civile confronto elettorale italiano.
Nell'editoriale comparso ieri (sull'autorevole) quotidiano parigino, che con altre due o tre testate anglosassoni è anche il riferimento obbligato degli operatori finanziari internazionali, la scadenza elettorale odierna è presentata come la lotta tra il Male il Bene e la vittoria di Berlusconi, dipinto come un novello dittatore latino in doppio petto, "ex grande argentiere di Bettino Craxi" presentato ne più ne meno come l'anticamera di una nuova aera di estremismo antidemocratico minaccioso non solo per l'Italia ma per l'avvenire dell'Europa tutta.
Quanto a me, bontà loro, sono accorporato al partito degli inquisiti e alle liste "fai da te".
Cose fritte e rifritte, si dirà: solo che Colombani non è Veltroni e Le Monde gode di più stima al livello internazionale dell'Espresso.
E' grave e irresponsabile che gli amici stranieri dei progressisti nostrani scelgano così deliberatamente di influenzare il giudizio sui risultati elettorali inducendo a credere che una vittoria di Forza Italia comprometta l'affidabilità e la tenuta democratica del nostro paese. E' evidente infatti che mandare un tale messaggio all'opinione pubblica internazionale significa compromettere gravemente la nostra moneta e i valori italiani che potrebbero trovarsi fin dalla riapertura delle borse sottoposti a forti minacce speculative per il nuovo "rischio Italia" così artificialmente creato.
Basta poco perché certi meccanismi perversi si mettano in moto.
Perché tutto questo: a chi giova questo gioco al massacro sulla pelle degli italiani?