"IL MESSAGGERO" DI DOMANI 12 GIUGNO (PREGHIERA DI CITARE LA FONTE) PUBBLICHERA' LA SEGUENTE LETTERA AL DIRETTORE GIULIO ANSELMI DI MARCO PANNELLACaro Direttore,
se qualcuno avesse bisogno di trovare una conferma al carattere di vecchio regime del giornalismo italiano, tranne poche e lodevoli eccezioni, potrà utilmente controllare la verità di quel che mi viene attribuito (non a caso in una vigilia elettorale!) e quel che invece ho detto, a proposito di regime e di giornali.
"Radio Radicale", infatti, ritrasmetterà le frasi incriminate della mia conferenza stampa di ieri a Milano, alle ore 10,15 ed alle ore 15,30 di Domenica 12 giugno.
Non ho chiesto né la "cacciata", né il "licenziamento" di nessuno. Ho perfino ribadito che non affermo affatto che i direttori di alcune testate ("Repubblica", "Stampa", Corriere della Sera") "debbano" andarsene.
Ho espresso una convinzione, ho fatto una constatazione. Ho affermato che se si vuole passare dall'attuale secondo tempo del regime partitocratico, ad una Repubblica democratica e liberale, non ci si può limitare a ritenere che la classe dirigente del regime coincida con il solo ceto "politico". Questo regime ha almeno, infatti, altri tre pilastri: giurisdizione, giornalismo, grande imprenditoria pubblica e privata.
Il ceto di regime è stato ormai cambiato pressoché totalmente, con l'eccezione della sua componente di sinistra. Se l'obiettivo è quello di restaurazione della legalità e di instaurazione di una democrazia, mutamenti di personale e, ancor più di metodi e principi, diventano necessari, per l'intera classe dirigente.
Ho quindi affermato che Scalfari, Mieli e Mauro costituiscono fattori di continuità del sistema e del regime. I loro metodi di intendere giornali e lettori sono "di partito". Così come l'informazione. Fanno politica militante; si assumono responsabilità di "guida", dettano ordini. Spesso non comunicano, ma scomunicano.
Mi si è risposto con l'omologazione alle posizioni espresse da Storace; una versione menzognera e insultante, è quello che mi viene oggi dato, secondo tradizione, tanto più che siamo alla vigilia delle elezioni, e l'occasione non andava perduta. Lo si è fatto con l'immediata mobilitazione e benedizione dei grandi santoni in servizio permanente, effettivo ancor più in questo "secondo tempo" che per il passato: servizio di regime, intendo, in perfetta buona coscienza e libertà.
A chi interessa, dunque, appuntamento su "Radio Radicale".
Nelle ore indicate. A futura memoria.
Ti ringrazio e saluto cordialmente,
Marco Pannella