Roma 20 Settembre 1994
Andrea Giubilo ha portato il TG3 serale a un soffio del celebratissimo TG5 del divo Enrico Mentana. Ha restituito al TG3, in condizioni difficilissime, una fisionomia giornalistica anziché ideologica, consentito ad alcuni paria di tornare ad essere giornalisti, a creare una dialettica fra politica e informazione, prima inesistente nella testata. Lo ha fatto con l'umiltà che - diciamolo !- in molti ritenevamo modestia.
E' stato defenestrato per fare largo alla capace e simpatica direttrice del piu' fazioso, parziale, conformista dei telegiornali "progressisti", al quale, - per quanto mi riguarda personalmente - ho da piu' di un anno rifiutato di concedere interviste, esattamente per il motivo anzidetto.
Abbiamo sempre saputo che non v'é nessuno come borghesi e alto-borgnesi a saper praticare la volgarità. Non avevamo bisogno di questa conferma. Ne avremmo fatto volentieri a meno.
En passant, un'altra considerazione. Avevamo registrato con sorpresa incredula la "candidatura" di Carlo Romeo a una qualche responsabilità giornalistica di rilievo nella baracca.
Ci é stato ora spiegato che era dovuta, oltre che alle capacità, ai meriti, alla obbligata e connaturata "indipendenza" di un radicale-storico e di un riformatore-Club Pannella, alle riconosciute sue capacità giornalistiche (riconosciute e perfino, di recente, "premiate") ed ai risultati del suo Telegrionale a Tele Roma 56. Inoltre, ci si spiega ora, si voleva anche inserire qualcuno che fosse stato storicamente estraneo, sul piano organico, sia dalla RAI-TV sia dalla Fininvest.
Argomenti che sono serviti, comprendiamo, a far da battistrada alla attribuzione "progressista" - secondo vecchi schemi - del TG3. Niente di nuovo, da ogni punto di vista: di metodo e di contenuti."