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Cicciomessere Roberto - 24 settembre 1994
LO SCANDALO DEL SISTEMA INFORMATICO DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Interpellanza al Presidente del Consiglio, al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'industria

Premesso che:

a) il Ministero della pubblica istruzione ha stipulato con la società Italsiel le seguenti convenzioni al fine di dotarsi di un proprio sistema informativo automatizzato:

- 1 febbraio 1976 - 30 aprile 1980 per circa 30 miliardi complessivi;

- 1 maggio 1980 - 30 aprile 1986 per circa 90 miliardi complessivi;

- 1 maggio 1986 - 28 febbraio 1990 per circa 160 miliardi complessivi;

b) a queste cifre bisogna aggiungere i 289 miliardi spesi negli stessi anni per l'acquisizione di beni (elaboratori, reti telematiche, terminali, etc.);

c) gran parte degli obiettivi che giustificavano tali convenzioni sono falliti, come veniva riconosciuto anche dal Ministro Rosa Jervolino Russo che, nel corso della audizione del 31 marzo 1993 della VII Commissione della Camera, ammetteva il mancato soddisfacimento dell'esigenza - ritenuta primaria - di poter gestire autonomamente il sistema informativo automatizzato attraverso la costituzione di un nucleo di specialisti composto da personale dell'Amministrazione;

d) in seguito alla incapacità o non volontà di addestrare il personale dell'Amministrazione per la gestione del sistema ed in particolare del Centro Elaborazione Dati (CED) di Monte Porzio Catone si è creata una situazione di totale dipendenza del Ministero nei confronti dell'Italsiel alla quale viene affidata in esclusiva la gestione del CED;

e) l'automatizzazione delle procedure realizzata e gestita dalla società Italsiel ha prodotto modesti benefici per quanto riguarda l'accelerazione delle procedure burocratiche se, a puro titolo d'esempio, è stato rilevato che il tempo medio per ottenere la ricostruzione della carriera è tutt'ora di circa due anni;

f) nonostante i risultati scadenti ottenuti il Ministero della pubblica istruzione ha deciso anche nel 1990 di rinnovare la convenzione, di aumentare la spesa nella misura rilevantissima di 854 miliardi e di estendere l'attuale sistema a tutte le scuole di Roma e successivamente a tutte le unità scolastiche d'Italia (convenzione per il periodo 1 marzo 1990 - 29 febbraio 1996 per circa 854 miliardi);

g) dall' analisi della convenzione, delle voci di spesa e delle procedure di aggiudicazione emergono preoccupanti valutazioni sulla regolarità e legalità dei rapporti fra Ministero della pubblica istruzione e società Italsiel;

h) le aziende che operano nel settore dell'automazione delle segreterie scolastiche hanno presentato una denuncia presso la Procura di Roma ed un esposto presso l'Autorità garante della concorrenza e del mercato rilevando che i singoli capitoli di spesa sarebbero largamente sovrastimati rispetto ai beni e ai servizi forniti, ed in particolare che:

1) sono previsti 43 miliardi di lire per addestrare all'uso del sistema circa 4.200 impiegati e funzionari delle scuole di Roma, ad un costo medio procapite di oltre dieci milioni; allo stato attuale sono stati effettuati solo 4-5 incontri assembleari rivolti ai soli presidi e segretari per illustrare a grosse linee il progetto; l'istruzione operativa degli applicati di segreteria è avvenuta con il rilascio di un corso di autoistruzione su supporto magnetico;

2) per la messa a disposizione da parte dell'Italsiel dei propri locali (località La Rustica alla periferia di Roma) il Ministero si è impegnato a versare 45 miliardi quando, secondo i prezzi di mercato della locazione di uffici in quella zona, non avrebbe dovuto spendere per sei anni più di 11-12 miliardi;

3) in contrasto con qualsiasi normale procedura, la società Italsiel ha ottenuto il pagamento di oltre 39 miliardi per dotare gli uffici di sua proprietà dei beni necessari alle normali attività aziendali;

4) la previsione di spesa di oltre 259 miliardi per le attività di sviluppo del software appaiono spropositate a fronte dei servizi da realizzare;

5) la previsione di spesa di 330 miliardi per la gestione del CED di Monte Porzio Catone appare non giustificabile poiché le attività svolte non dovrebbero comportare un organico superiore ai 50 addetti per un costo non superiore ai 50 miliardi;

i) nella stessa denuncia si afferma che la stipula della convenzione con l'Italsiel, al di fuori di alcuna procedura di gara, rappresenterebbe una patente violazione di tutte le norme nazionali e comunitarie che regolano gli appalti di servizi alla pubblica amministrazione;

premesso inoltre che:

a) il Ministero della pubblica istruzione ha deciso, con la citata convenzione, di affidare all'Italsiel anche la realizzazione di tutto il software per la gestione delle segreterie scolastiche degli istituti di ogni ordine e grado invitando, con apposita circolare ministeriale (10 settembre 1993 n. 3130), tutte le scuole ad adottarlo al fine di avere un unico strumento standardizzato;

b) nessuna gara è stata indetta per mettere a confronto il costo e l'efficienza dei diversi applicativi esistenti sul mercato da oltre dieci anni per la gestione automatizzata delle segreterie scolastiche;

c) numerose aziende italiane che operano esclusivamente nel settore dell'automazione delle segreterie scolastiche attraverso lo sviluppo di apposito software e l'assistenza del personale scolastico di circa 6.000 scuole si vedono così automaticamente escluse dal mercato senza aver neppure avuto la possibilità formale di concorrere, con pari opportunità, alla determinazione di un nuovo standard informatico in questo settore;

d) nell'esposto presentato da tali aziende si afferma che la società Italsiel si rende responsabile di sfruttamento abusivo di posizione dominante per espellere dal mercato del software applicativo le altre imprese operanti nel settore dell'informatizzazione scolastica, in violazione del Trattato di Roma, delle Direttive del Consiglio europeo, delle sentenze della Corte di giustizia, della legge n. 287 del 10 ottobre 1990;

e) le relazioni della Corte dei Conti sul rendiconto generale dello Stato relative agli ultimi esercizi finanziari recano pesanti rilievi circa il rapporto del Ministero con l'Italsiel e in particolare in ordine

1) alla triplicazione dei costi, specie per quanto riguarda quelli del personale, conseguente alla renitenza dell'amministrazione rispetto alla possibilità di mettersi in condizione di svolgere con proprio personale un'attività istituzionale;

2) alla composizione dell'organo collegiale e del comitato esecutivo, il cui costo ammonta a un miliardo, e di cui fanno parte funzionari e dirigenti del Ministero; funzionari e dirigenti i quali peraltro dovrebbero garantire la corretta applicazione della convenzione nello svolgimento dei normali compiti d'ufficio, e ricevono invece per tale attività compensi in contrasto con le norme previste per gli impiegati civili dello Stato;

f) nella direttiva n.157 del 4 maggio 1994 il Ministro Jervolino Russo ha indicato fra gli obiettivi da perseguire quelli di invertire la tendenza rispetto alla pressoché totale dipendenza dall'Italsiel, realizzare una sistematica attività di monitoraggio anche richiedendo all'Autorità per l'informatica di realizzarla direttamente, e comunque realizzare economie sempre più consistenti nel contratto con l'Italsiel;

per conoscere

- per quali ragioni si ritenga conveniente per gli interessi del paese appaltare in esclusiva e in regime di assoluto monopolio ad una sola società tutte le attività informatiche, telematiche e di automazione della struttura scolastica italiana, non solo per quanto riguarda la rete informatica nazionale ma anche per i programmi di gestione delle singole scuole;

- per quali ragioni è stata approvata una convenzione che comporterà un esborso di denaro pubblico (854 miliardi) che appare del tutto sproporzionato rispetto al valore e alla qualità dei servizi forniti e che nel futuro, nel momento in cui il progetto sarà esteso a tutte le scuole italiane, costerà, con tali livelli di ricarico, molte migliaia di miliardi;

- se esiste una previsione di spesa per la manutenzione del software da parte di Italsiel presso ogni unità scolastica e se tali costi di manutenzione sono stati confrontati con quelli praticati dalle società private che attualmente operano nel settore

- per quale ragioni, nonostante il fallimento di una parte consistente degli obiettivi posti alla base del processo di automazione delle strutture scolastiche, non si sia provveduto a riesaminare la stessa concezione del sistema informativo del Ministero della pubblica istruzione;

- per quali ragioni si consente che una società, abusando della sua posizione dominante e grazie ad iniziative convergenti della pubblica amministrazione, espella dal mercato tutte le altre imprese che operano nello stesso settore, non solo colpendo interessi legittimi ma anche impedendo alla pubblica amministrazione stessa di giovarsi degli effetti benefici della concorrenza;

- per quali ragioni la fornitura di servizi di tale importanza e valore non ha comportato l'utilizzo delle procedure ordinarie di gara al fine di mettere a confronto le diverse società operanti sul mercato;

- quali siano i componenti dell'organo collegiale investito dai rilievi della Corte dei Conti, i relativi uffici di appartenenza, se essi dispongano della qualificazione specifica per i compiti loro affidati, quali siano i compensi annui di ciascuno;

per sapere

- quale seguito sia stato dato alle indicazioni della citata direttiva n.157 del 4 maggio 1994 del Ministro;

- se e come si intenda prendere atto fattivamente dei rilevi espressi dalla Corte dei Conti;

- se l'Autorità per l'informatica nella Pubblica Amministrazione ha valutato il progetto d'automazione del Ministero della pubblica istruzione;

- se non s'intenda sospendere l'esecuzione della convenzione al fine di accertare, anche attraverso autorevoli organismi privati, la congruenza fra gli stanziamenti previsti e i servizi offerti e il livello di efficienza dell'attuale gestione del CED del Ministero della pubblica istruzione;

- se non s'intenda annullare tutte le circolari ministeriali relative all'imposizione di un determinato tipo di software al fine di ripristinare la libertà di concorrenza e di mercato nel settore della commercializzazione di software applicativo destinato alle scuole;

- se non s'intenda limitarsi a stabilire, in accordo con l'Autorità per l'informatica nella Pubblica Amministrazione, gli standard del software destinato alle scuole e le modalità di connessione telematica in rete, delegando ai singoli istituti la scelta dei prodotti conformi alle proprie esigenze e soprattutto delle aziende che possano garantire la migliore assistenza al personale scolastico;

- se non s'intenda aprire un'inchiesta per accertare l'eventuale esistenza di comportamenti sleali da parte di funzionari dell'amministrazione;

- se non s'intenda affidare alla valutazione dell'autorità giudiziaria e della Corte dei conti gli elementi contenuti nella presente interrogazione e quelli che l'amministrazione potrebbe produrre in abbondanza;

- se non s'intenda verificare i risultati della sperimentazione in atto nelle oltre 800 scuole della provincia di Roma a cui sono stati forniti gli applicativi e che dovrebbero, sin dal gennaio 1994, essere pienamente operativi. La verifica dovrebbe in particolare riguardare le scuole dotate di autonomia amministrativa e personalità giuridica che, operando da tempo con strumenti informatici, possono esprimere un valido giudizio.

Lorenzo Strik Lievers

Paolo Vigevano

Peppino Calderisi

Elio Vito

Emma Bonino

Marco Taradash

Roma, 24 settembre 1994

 
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