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Agora' Agora - 27 settembre 1994
CONDONO, LE RICHIESTE DEI RIFORMATORI

Roma, 26 settembre 1994

Dichiarazione di Elio Vito e Sergio Stanzani, parlamentari

Riformatori:

"Nonostante le anticipazioni fornite nei giorni scorsi, non è

ancora noto nel dettaglio il testo del nuovo decreto sul

condono edilizio. Per questo, riteniamo opportuno ricordare

oggi che in un incontro con il Ministro Radice prima della

reiterazione del decreto abbiamo illustrato alcuni nostri

emendamenti al testo originario, formulati anche in seguito a

consultazioni con le associazioni ambientaliste,

Innanzitutto abbiamo chiesto che fosse chiarito in modo

inequivocabile che la disciplina sul silenzio-assenso per

I'acquisizione dei pareri necessari per la concessione in

sanatoria non si applichi ai parchi regionali e nazionali; per

questi, infatti, come per le altre aree vincolate (comprese

quelle sottoposte al vincolo idrogeologico, non previste dal

primo decreto) si deve applicare il principio del silenzio-

rifiuto,

Abbiamo poi fatto presente che la previsione di una sanatoria

che potesse avere effetto anche sugli atti dichiarati nulli con

sentenza definitiva, si scontra con uno dei principi

fondamentali dell'ordinamento costituzionale e giuridico.

Inoltre, per quanto riguarda le opere pubbliche sospese,

laddove il decreto prevede la possibilità di utilizzare

apposite commissioni e procedure speciali per risolvere il

contenzioso e far ripartire i lavori, abbiamo rilevato come in

nessun caso si potesse derogare ai principi della contabilità

generale dello Stato.

Abbiamo poi espresso I'esigenza di prevedere tempi più lunghi,

in luogo dei 90 giorni previsti dal primo decreto, per il

rilascio delle concessioni edilizie, prima di far scattare il

meccanismo del silenzio-assenso.

Infine, in caso di annullamento della concessione, é necessario

stabilire in alternativa all'acquisrzione del bene, un onere

elevato a carico del richiedente, per stabilire un deterrente

alla presentazione di domande non in possesso dei requisiti.

Queste sono state le nostre principali richieste di modifica al

decreto, presentate prima del Consiglio dei Ministri di venerdì;

altri emendamenti saranno formulati in sede di conversione.

Rimandando al varo del testo conclusivo da parte del Parlamento

il nostro giudizio definitivo sul provvedimento, ci auguriamo

che il Governo abbia recepito già in sede di reiterazione le

nostre proposte migliorative del decreto sul condono edilizio."

 
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