Roma, 4 ottobre 1994
RIFORMA COSTITUZIONALE REGIONI: GRAVISSIMA LA RESPONSABILITA' DELLA LEGA CHE RINVIA SINE DIE ANCHE IL FEDERALISMO E SMENTISCE IL PROPRIO MINISTRO SPERONI.
LA MAGGIORANZA DEL GRUPPO PROGRESSISTA - NOCCIOLO DURO DELLO SCHIERAMENTO CONSERVATORE - CONTRO UNA PROPOSTA DI DEPUTATI DEL....GRUPPO PROGRESSISTA (ADORNATO ED ALTRI 33, CONDIVISA ANCHE DAI PATTISTI DI SEGNI).
CON LA SOLA LEGGE ELETTORALE ORDINARIA SARA' IMPOSSIBILE ELEGGERE DIRETTAMENTE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE.
ANCHE RITENENDO COSTITUZIONALMENTE LEGITTIMA LA STRADA DELLA PRE-DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO A PRESIDENTE DELLA REGIONE, QUESTI NON POTRA' COMUNQUE NOMINARE E REVOCARE GLI ASSESSORI E POTRA' ESSERE SFIDUCIATO IN QUALSIASI MOMENTO DAI PARTITI CHE POTRANNO COSI' CAMBIARE PRESIDENTE, GIUNTA E ADDIRITTURA MAGGIORANZA CONTINUANDO I TRADIZIONALI "GIRI DI VALZER"
Dichiarazione di Peppino Calderisi, deputato riformatore.
"Dopo l'ennesimo tentativo di mediazione che la maggioranza del gruppo progressista ha nuovamente respinto (nonostante Bassanini avesse "personalmente" dichiarato di condividere il testo proposto), l'Assemblea della Camera ha adottato una decisione gravissima: con i voti di Rifondazione, della maggioranza del gruppo Progressista, del PPI e della Lega e con i voti contrari di Forza Italia, CCD, Alleanza Nazionale, di una minoranza di deputati progressisti e dei pattisti di Segni è stato rinviato in Commissione l'esame della riforma costituzionale per le regioni.
Si tratta di una maggioranza conservatrice che ha negato così la possibilità di avere per le prossime elezioni del 1995 regole costituzionali in grado di assicurare la governabilità delle regioni.
La Lega ha smentito il proprio ministro (presentatore di un disegno di legge, atto Camera n. 872, contenente tre elementi: elezione diretta del Presidente, sistema uninominale maggioritario ed autonomia regionale). Ma insieme all'elezione diretta la Lega ha deciso di rinviare sine die anche il federalismo.
La maggioranza dei "progressisti", nocciolo duro dello schieramento conservatore ha respinto la proposta presentata da oltre 30 deputati del proprio gruppo (primo firmatario Adornato) condivisa anche dai deputati del patto Segni.
Ora, solo con la legge ordinaria, sarà impossibile eleggere direttamente i presidenti delle Regioni ed assicurare così leadership autorevoli, legittimate direttamente dagli eiettori.
La strada della pre-designazione di candidati alla Presidenza della Regione (proposta Bassanini), oltre ad essere in contrasto con il vigente 5" comma dell'art. 122 della Costituzione, non potrà comunque assicurare la governabilità. Infatti, anche ammettendo che tale proposta sia costituzionalmente legittima, il Presidente della Regione così nominato, non potrà in ogni caso nominare e revocare gli assessori. Potrà invece essere sfiduciato in qualsiasi momento dai partiti presenti nel Consiglio che potranno cambiare a Loro piacere Presidente, giunta e addirittura maggioranza, come hanno sempre fatto finora."