Dichiarazione di Marco Taradash, deputato riformatore:
"E' in corso in questo paese una sorta di guerra civile combattuta con le armi incruente, ma non per questo meno efficaci, della televisione e dei giornali. Qualsiasi cosa si muova viene colpita e ragionevolezza, progettualità civile sembrano definitivamente scomparse dallo scontro politico. L'opposizione non ha niente da opporre se non un tentativo conservatore di delegittimazione di questo governo e del suo Presidente del Consiglio.
Ma i limiti e le vergogne di questa opposizione non possono giustificare il progressivo affievolimento della capacità innovatrice e delle speranze di rivoluzione liberale suscitate da Berlusconi con la sua scesa in campo.
I Riformatori non possono accettare l'attuale terreno di scontro, ne' i suoi modi. E' necessario e inevitabile - se si vuole evitare che la guerra civile assuma forme più gravi della speculazione finanziaria costante e a gettone, se si vuole che la massa del debito pubblico non schiacci definitivamente fra scioperi propagandistici e retoriche solidaristiche il futuro degli italiani - che il governo e il Presidente del Consiglio in particolare affrontino la questione della Riforma istituzionale, elettorale, presidenziale, federalista con la stessa determinazione e lo stesso sentimento dell'interesse generale che ad esempio seppe dimostrare il generale De Gaulle quando la Francia rischiò di affondare nello scontro delle fazioni e delle ideologie. Questa è l'alternativa democratica al rischio sempre più immanente di qualche pseudo gollismo all'italiana.
I Riformatori chiederanno un confronto immediato su questa urgenza convinti che i tempi delle decisioni siano strettissimi."