Roma, 12 ottobre 1994
" Che il vice-presidente del Consiglio dichiari che lo sciopero generale contro il Governo e la sua manovra finanziaria sia non solamente "legittimo", ma anche utile e opportuno, è semplicemente una sciocchezza politica, erede della cultura politica del regime partitocratico e sindacatocratico.
Sulla sua legittimità è del tutto inutile, per ora, anche semplicemente discutere, fin quando non saremo all'opera per la creazione di uno Stato di Diritto anziché per proseguire lo sfascio della Repubblica post-fascista. Ma sulla sua opportunità e la sua utilità chi fa parte della maggioranza e si appresta a votare la legge finanziaria, e soprattutto chi l'ha proposta (il vice-Presidente fra i primi), non può che ritenere l'opposto di quel che Maroni dichiara. La politica del doppio binario perseguita da PCI e PSI indusse De Gasperi a cacciarli dal Governo. Ma qui si tratta di qualcosa di molto più singolare, che potrebbe solamente nobilitarsi evocando una malattia come la schizofrenia.
Noi dobbiamo, al contrario, assumerci la responsabilità di dire chiaramente che lo sciopero generale è convocato dai massimi responsabili della bancarotta fraudolenta italiana, e che il dovere civile e l'onestà intellettuale impongono di denunciare questa drammatica truffa e l'inganno in cui si torna a far precipitare il paese, in primo luogo da coloro che hanno meno forza di difendersi.
Sarà, d'altra parte, uno "sciopero generale" di Stato e di Parastato, di regime. Noi non parteciperemo e inviteremo, come ci è consentito, a non parteciparci. A futura memoria, poiché il conformismo nazionale non ha permesso che un dibattito al riguardo nemmeno s'aprisse."