Roma, 10 novembre 1994
Dichiarazione di Peppino Calderisi, relatore della legge.
La legge elettorale per le regioni va fatta in Parlamento (sempre che non sia aperta una crisi di governo che bloccherebbe l'esame parlamentare mandandoci a votare con la proporzionale).
Non bisogna fare dell'esame della legge elettorale per le regioni l'anticipazione del confronto per la legge elettorale per le Camere. Il livello dello scontro salirebbe a livelli tali da pregiudicare, molto probabilmente, l'approvazione della legge in tempo utile per le elezioni della primavera '95.
Il punto di riferimento deve invece essere quello del livello comunale e delle leggi per l'elezione dei sindaci con l'aggiunta di una quota prevalente di seggi attribuiti in collegi uninominali maggioritari. Occorrerà ricercare una mediazione, ma il Parlamento potrà scegliere anche un testo diverso da quello del governo.
Per il doppio turno o il turno unico per i collegi uninominali occorrerà verificare qual è l'orientamento prevalente nelle Camere, considerato che anche nei gruppi di opposizione non sono poche le componenti e i deputati favorevoli al turno unico nei collegi uninominali (altra questione è il meccanismo per l'elezione del candidato pre-designato a Presidente della regione e per l'assegnazione del premio di maggioranza).