Roma 22 novembre 1994
Premesso che
- per l'installazione dell'apparecchio telefonico nelle abitazioni private dei cittadini stranieri residenti a Torino la Sip (ora Telecom) ha richiesto il pagamento, oltre che del canone di abbonamento, di una cauzione stabilita discrezionalmente da ciascuna filiale, sulla base della nazionalità e della zona di residenza degli utenti;
- l'art. 23 del Regolamento di Servizio (approvato con decreto 8 settembre 1988, n.484, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.268 del 15 novembre 1988) stabilisce l'entitß delle cauzioni previste nei termini del 10% del "contributo di nuovo impianto";
- le cauzioni richieste agli stranieri sembrano essere variate da un minimo di 500.000 lire ad un massimo di 5 milioni, essendo sempre, nella migliore delle ipotesi superiori del 2500% a quelle previste dal Regolamento di Servizio;
- tale"consuetudine" era prassi ordinaria e consolidata, al punto che lo stesso servizio 187 della Sip, forniva puntuali informazioni sulla natura e sull'entità delle cauzioni richieste;
- la Sip non ha mai richiesto i chiarimenti richiesti e più volte sollecitati, neppure ai rappresentanti dell'Amministrazione Comunale di Torino;
per sapere
- da quanto tempo, o per quale periodo, sia stata adottata dalla Sip questa strana consuetudine;
- a quanti cittadini stranieri siano state richieste le suddette cauzioni ; di quali entità siano state precisamente le cauzioni richieste; a quanto ammonti il "ricavato"; in quali capitoli di bilancio esso sia stato inscritto;
- se il Comportamento della Sip a Torino non configuri il reato di abuso in atti di ufficio;
Lorenzo Strik Lievers
Emma Bonino
Giuseppe Calderisi
Marco Taradash
Paolo Vigevano
Elio Vito