Dichiarazione di Giso Amendola, responsabile per la Riforma dello Stato dei Club Pannella Riformatori:
La confusione d'idee regna sovrana nel dibattito sulle riforme istituzionali. Ultimo esempio, una lettera al Corriere della Sera nella quale Mario Segni offre oggi un altro saggio della sua indeterminazione a tutto. Chiede infatti, a gran voce, "l'elezione diretta del Primo Ministro" o comunque, "un sistema che consenta all'elettore la scelta diretta del governo" e precisa che, secondo lui, in Francia la cosa funziona benissimo.
Sarà bene allora ricordargli che in Francia ad essere eletto direttamnete è il Presidente della Repubblica, e non il capo del Governo. La soluzione da Segni preferita è invece praticamente sconosciuta al Panorama delle istituzioni politiche e costituirebbe l'ennesima e rischiosissima - "originalata" italiana.
Se poi l'obiettivo vuole essere, come dichiara Segni, quello di far scegliere dagli elettori il governo, allora non c'è semipresidenzialismo di sorta utilizzabile. Fin quando infatti l'esecutivo dipende dalla fiducia del Parlamento, i ribaltoni - l'oggi insegna - sono sempre legalmente possibili, anche se praticamente disprezzabili.
La soluzione consiste solo nell'eleggere il Presidente della Repubblica che sia anche capo dell'Esecutivo, direttamente e separatamente dal Legislativo. Semplice lezione, accetta e sperimentata dagli Usa, ma evidentemente troppo banale per essere ascoltata dai cervellotici pseudoriformatori alla Segni, assetati d'invenzioni all'italiana.