In Campania, se si è politicamente di cosca giusta, e se i pentiti ti accusano, si è promossi a funzioni e compiti di massimo prestigio; se si è dalla parte sbagliata, si è giustiziati sul campo, salvo riabilitazione post mortem civile. Nessuno sembra accorgersene.
Così l'ispettore Dinacci che assolve la Procura di Napoli che perseguita Enzo Tortora e inventa le prove del suo essere capo della camorra e portatore di morte va benissimo per ANM, CSM e tutti quanti. Ma l'ispettore Dinacci che osa obbedire e consentire ispezioni in territori sacri, si vede - ora! - appioppata l'associazione per delinquere di stampo mafioso.
Mentre il magistrato Arcibaldo Miller viene promosso dall'intemerato procuratore Cordova a responsabile dei processi e iniziative contro la tangentopoli partenopea.
Intanto il procuratore Caselli viene ulteriormente santificato con la notizia che, poche ore prima di iniziative contro altri o altro magistrato, è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica. Come sottoposto all'autogoverno del CSM e del suo Presidente? O, come si potrebbe anche ipotizzare, come possibile ministro della Giustizia o degli Interni, del governo al di sopra delle parti. Caselli, lo sappiamo, non ha ambizioni di questa natura; ma molto più "nobili" e intimi, più etiche e giacobine.
Si potrebbe, però, e lo segnaliamo al presidente Scalfaro, innovare anche qui: perchè non consentire a procuratori della Repubblica di continuare ad esercitare le loro funzioni, anche se nominati Ministri della Repubblica o della Salute Pubblica?"
Roma 24 dicembre 1994