Roma 27 dicembre 1994"Il piagnisteo e la difesa, ansiosi e pelosi, della "libertà" della Corte Costituzionale da parte del PDS-PCI è misura del continuismo anticostituzionale e dell'assalto conservatore e reazionario che i perdenti del 27-28 marzo tentano di imporre al paese.
Tutti sanno che la Corte è stata espressione privilegiata di metodi, storie, culture, istituzioni, interessi spazzati via e delegittimati, con l'intolleranza in particolare propria di questi "garantisti" dell'ingiustizia. La Corte va aiutata ad essere quella dell'Italia del 1994-95, e deve servire anche formalmente la Costituzione e non il "popolo" indebitamente rappresentato alla e nella corte da paleo, o neo o post piccisti".