Roma, 11 gennaio 1995
LA CONSULTA STAREBBE PER DIRE NO AI REFERENDUM SU CAMERA E SENATO E A QUELLI SU SINDACATI, CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA, SANITA', SOSTITUTO D'IMPOSTA, PUBBLICITA' RAI. DIREBBE SI' SOLO A QUELLI SU COMUNI E COMMERCIO.
Dichiarazione di Peppino Calderisi anche a nome di Marco Pannella:
"SI TRATTEREBBE DI UN SEQUESTRO DELLA SOVRANITA' POPOLARE.
"Se le notizie di stampa e le voci saranno confermate, come tutto lascia ormai credere, la Corte avrebbe bocciato ben 7 referendum su 10 promossi dai riformatori.
Saremmo di fronte ad un vero e proprio sequestro della sovranita' popolare. Si tratterebbe di una decisione di violenza inaudita contro le ragioni del diritto e della Costituzione. Verrebbero bocciati proprio i referendum con maggiore valenza politica proprio perche'é sicuramente vincenti nel Paese.
Quindici signori - anzi, otto di essi - espressione piu' pura del vecchio regime partitocratico, sottrarrebbero cosi' all'intero corpo elettorale la possibilita'di esprimersi e decidere su grandi questioni, su quelle riforme liberali delle istituzioni e dell'economia necessarie per il governo del Paese.
Con un atto di restaurazione partitocratica, la Corte compirebbe un attentato contro la sovranita'popolare, mettendo in discussione il proprio ruolo e la propria legittimazione.
Il Paese non potrebbe piu' tollerare una Corte di regime che anziche'é tutelare affosserebbe i diritti costituzionali.
Occorrono in ogni caso nuove regole liberaldemocratiche per tutelare l'indipendenza dei giudici. La piu' urgente e' quella di evitare che i presidenti e i giudici della Corte siano sistematicamente premiati alla fine del mandato con incarichi ministeriali, seggi parlamentari ed altre cariche pubbliche, come ha piu' volte denunciato Galli della Loggia sul Corriere della Sera. Occorre un netto divieto per un periodo di dieci anni dalla cessazione della carica.
Ma occorrono anche riforme per tutelare il diritto al referendum, chiedendosi per prima cosa se sia piu' tollerabile che il giudizio di ammissibilita' dei referendum continui ad essere affidato alla Corte Costituzionale sulla base di criteri che in realta' nulla hanno a che vedere con il diritto e la Costituzione."
Torniamo a ripetere che in queste ultime ore e minuti la responsabilita' del Presidente Scalfaro e' immensa e non sostituibile.