Roma 24 gennaio 1995
"Il Presidente Berlusconi, a conclusione dei lavori del Gruppo dei Parlamentari di forza Italia, ha annunciato che occorrera' tenere presente - negli interventi e nelle strategie di oggi - la replica del Presidente Dini.
Dunque, dalla replica puo' determinarsi anche altro della propensione all'astensione, che Berlusoni ha spiegato e giustificato con un solo, vero argomento: il rischio, altrimenti, della rottura del Polo. Si potrebbe giungere ad un "si", per parlar chiaro. Poiche' il "no" - che magari una parte dell'opinione pubblica (soprattutto quella progressista!) potrebbe meglio comprendere e gradire.
Che cosa - allora - chiedere "di piu'" al Presidente Dini?
Personalmente ritengo il suo discorso ottimo e soddisfacente, rebus sic stantibus. Che dica date? Dovrebbe i numeri, a mio avviso. Non solamente non puo', ma non deve. Forse sarebbe molto utile, al paese, alla serieta' della politica che da destra e da sinistra sembra in questi giorni divenire mera petizione di principio, che Dini facesse meglio intendere alla "sinistra" (si fa per dire!) che la continuita' con il Governo Berlusconi, e la sua componente rigorosa e liberista e ...monetarista, in una parola riformatrice, e' piena e tale si manifestera'; che in questo Governo di tecnici, a questo punto, il suo Presidente e' al massimo, necessariamente, tutto politico, politico come non mai, e politico anche in senso anglosassone, anche leader politico, leader vicario, ma politico.
Ma scherziamo?
Se vi saranno, come hanno da esserci (e, purtroppo, sia Fini che Casini sono ormai convinti che non ci saranno, e che quindi e' inutile contare su questo appuntamento), elezioni a giugno, il Governo Dini governera' almeno fino al 15 luglio, ordinaria amministrazione inclusa. Se, invece, non vi saranno elezioni anticipate, appena passata la data al di la' della quale il Parlamento non puo' piu' essere utilmente sciolto (diciamo il 15/20 Aprile, sul piano tecnico, politicamente gia' prima), il Governo "reazionario", "amerikano", "antidemocratico", affamatore dei poveri e dei pensionati, massonico se non giudaico, sara' un ricordo, e nascera' quel Governo Cossiga o Prodi (o di qualche "Forza Italia" del gruppo "Sempre Pronti") che garantira' la piena rivincita del vecchio e del potere battuti il 27/28 Marzo. In quella prospettiva chi ha, come AN, un fortissimo radicamento sul territorio, o come CCD vocazione di potere, avranno da sopravvivere. "Forza Italia", temo, no."