"Il Partito Radicale, il coordinamento radicale antiproibizionista, i parlamentari Riformatori, protestano contro il comportamento dell'editoria italiana (con poche eccezioni, fra le quali segnaliamo un servizio su la Rete 2 della RAI-TV, e le cronache de "Il Giornale", dell'"Unita'" e di "Il Manifesto"), in particolare delle reti FININVEST e della "grande stampa di informazione", che hanno censurato totalmente i lavori del VI Congresso del CORA, Coordinamento Radicale Antiproibizionista.
Tutti questi soggetti dell'editoria italiana hanno partecipato per anni alla campagna terroristica, promossa in particolare, allora, dal Presidente del Consiglio Craxi, enfatizzando ogni giorno le morti di tossicodipendenti, le cronache "vittoriose" della guerra scatenata contro ogni risposta volta alla riduzione del danno, l'intollerante schieramento proibizionista.
Dopo il referendum voluto e vinto dal CORA, gli atteggiamenti piu' meditati e moderati dei Governi Amato e Ciampi, gli impegni assunti dal Presidente Berlusconi (che non hanno trovato tempo e forse buona volonta' dei ministri competenti), gli anatemi scagliati secondo la sua natura dal mondo "progressista" , l'estendersi nel mondo e in Europa delle tesi del CORA, della Lega Internazionale Antiproibizionista federate al PR , le sole organizzazioni politiche al mondo che abbiano la priorita' antiproibizionista nella loro opera, del flagello della droga ci si occupa, quando lo si fa, malissimo, pochissimo, disinformando piu' che informando.
Il tema del congresso del CORA e' : Antimafia, antiproibizionismo". E la mafia, come si vede non opera solo da Corleone e dintorni"