Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 22 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie lista Pannella
Agora' Agora - 3 febbraio 1995
PANNELLA: "E'SCALFARO IL GRANDE BURATTINO"

ARTICOLO DELLA "LIBERAZIONE" DEL 1-1-96

DI ANNANMARIA RODARI

Marco Pannella smetterà mai di essere un arrabbiato provocatore? Me lo chiedo mentre sto per intervistarlo e so bene che lui respingerebbe questa definizione con la solita irruenza. I suoi "banchetti" contro Scalfaro hanno già raccolto oltre centocinquantamila firme malgrado siano, a suo dire "sorvegliati dalla Digos, osteggiati da carabinieri e vigili urbani e lasciati in totale isolatamente da tutte, ma proprio tutte le forze politiche, Rifondazione compresa".

D: E infatti noi condividiamo la critica politica a Scalfaro, ma non il modo che hai scelto per attaccarlo. Ma come mai invece Berlusconi, che era sceso in campo come San Giorgio contro il drago, adesso s'è così sbiadito? Ha paura di Fini? cerca la protezione di Scalfaro?

R: Non avete capito niente. Vuole disperatamente la protezione, il dominio di D'Alema. Lo sto dicendo dal 94', che avete sbagliato analisi. Una persona detestata dalla Fiat, da Cuccia, da tutte le grandi famiglie industriali e finanziarie non poteva rappresentare un pericolo se non per i conservatori e per i loro alleati storici, per la concentrazione del fascio e del capitale. Rappresentava semmai una contraddizione in seno ai poteri forti. Ora, dopo un anno tremendo, è fiaccato.

D: E per questo ti chiede di andarci piano con Scalfaro? Per questo ha preso le distanze dell'impeachment?

R: Noi stiamo lottando per due cose. La prima sotto le dimissioni del presidente della Repubblica. Da ottenere nell'oggi, in uno scontro politico nell'oggi. E' obiettivo per oggi. Capisco che alla liturgia della sinistra queste lotte appaiono anomale. A me le vostre, con la piazza, gli scontri, l'oleografia, i treni, gli appelli televisivi, sembrano ormai roba superata.

D: E infatti abbiamo idee diverse. Cosa propongono i tuoi banchetti?

R: Stiamo coinvolgendo i cittadini. Vogliamo che appaia evidente che Scalfaro rappresenta le divisioni faziose, non l'unità repubblicana.

D: Non ti sembra che rappresenti soprattutto una continuità con la vecchia Dc?

R: Non vorrei perdere tempo in interpretazioni. C'è un fatto che anche voi denunciate: il presidente della repubblica organizza, promuove, serve, guida una politica assolutamente incostituzionale. Fuori dalla legalità. Allora noi ci impegnamo in un corpo a corpo. Intendiamoci, non violento ma democratico, fino alle estreme energie. Mi auguro che questo venga visto anche da altri come un obiettivo politico possibile e necessario, oltre che doveroso sul piano etico e politico.

D: In che senso secondo te Scalfaro è fuori dalla Costituzione e dalla legalità?

R: Non fuori, contro. Ha stravolto tutti i poteri costituzionali. Aveva sostenuto, quand'era deputato, che il terreno della politica deve essere assolutamente vietato al presidente della Repubblica. Lui in quest'anno non ha fatto altro, basta guardare le prime pagine dei giornali.

D: Oggi (ieri per chi legge) c'è stato un grande daffare, là sul colle. Mi dai un tuo parere sulla situazione?

R: E' un avvitamento su se stessi di tutti: Anche di quelli che avessero, in relativa buona fede, dei progetti. E' il precisarsi della presa per i fondelli. Il vero obiettivo, in realtà, è quella di fare, con la scusa delle controriforme, una nuova maggioranza o una nuova unità nazionale, come quella del '77. E poi, non appena i sondaggi dicessero che Berlusconi, mettiamo, è il 15% e che c'è il rischio di una crescita di Rifondazione o dei Riformatori, andare all'improvviso alle elezioni con la par condicio, che è il soffocamento di quel minimo di possibilità di lotta elettorale democratica di base, che c'è stata dal '46 fino a due anni fa.

D: E' questa, secondo te, la par condicio?

R: E' questa. Guardiamo ai fatti: i partiti candidati all'unità nazionale molto spesso hanno accusato la Fininvest di dare a voi di Rifondazione troppo spazio. Comode accuse. la cosa vera, invece, è che per la par condicio ha chiuso quelle centinaia di televisioni locali che rappresentavano una possibilità di presenza per le forze non di regime.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail