Roma, 24 marzo 1994
APPELLO ALLE TELEVISIONI PRIVATE, ALLA FININVEST, ALLA RAI-TV. APPELLO AI NONVIOLENTI, AI LAICI, AI LIBERTARI, AI MILITANTI.
"Anche negli anni piu' bui del monopolio rai-tv v'era piu' spazio per il dibattito, per la lotta elettorale e civile.
Magari di notte, quasi clandestini, si passava ovunque; in condizioni assolutamente impari, ma si passava.
Oggi la campagna elettorale e' sostanzialmente vietata, sia attivamente che passivamente. I tempi di informazione politica e dei dibattiti sono ridotti a zero per la maggior parte degli italiani.
Si e' giunti perfino a impedire per legge ogni attivita' di "poteri dello Stato" quali i Comitati per i referendum. Qui non si fa politica e non si fanno informazioni e dibattiti: qui si obbedisce e si fallisce.
Nessun calcolo politico, se non di pochi: ma ideologia profondamente illiberale, antiliberale, antidemocratica, che soffoca la civilta' stessa dello scontro e della convivenza. Questo e' il potere progressista, perbenista, conformista, che uccide ogni alternativa di liberta' e di democrazia.
Con una sola, illustre eccezione, la stampa italiana, "quella grande", da Torino a Roma, da Ivrea a Catania, rende l'omaggio ipocrita alla verita' con i suoi editoriali (sempre meno) e la uccide nel resto delle sue pagine, dei suoi titoli, delle sue cronache.
Tutto questo produce la "sottomissione" di chi e' "liberale" o contraddizione di complemento a tutto e tutti (comunisti, fascisti, clericali, militari e partitocrati) o con recente atto di contrizione al potere progressista, statalista e d'intorni. Il Presidente Scalfaro rischia - e lo scongiuriamo di rendersene conto - di essere il Presidente di fatto di questa storia e di questa costituzione di fatto, di questo regime ultradecennale, piu' di quanto alcun suo predecessore lo sia stato.
Cosi' si va indietro, a passi di gigante, verso il peggio della nostra storia. Pronubo e gran sacerdote Michele Santoro, Fini e D'alema convengono elezioni a ottobre; riforma francese o tedesca, ma non "americana"; FININVEST e grande editore di regime, il consociativo post-comunista Veltroni, registrano l'atto di sottomissione della prima al secondo...
Mi preparo, allora, alla piu' dura delle risposte."