Roma, 19 Aprile 1995

"BUTTIGLIONE HA ESPRESSO CON MAGISTRALE CHIAREZZA IL SUO CONCETTO DI LIBERALISMO: E' LIBERALE CHIUNQUE SI MUOVA ENTRO I CONFINI DELLA LIBERTA' TRACCIATI DALLA DOTTRINA CLERICALE. GLI ALTRI , QUELLI CHE CREDONO ALLA DISTINZIONE TRA LEGGE E COSCIENZA, TRA STATO E CHIESA, TRA DIO E CESARE SONO LIBERTINI.

E' UNA CONCEZIONE CERTAMENTE POCO STURZIANA E, MI PARE, ANCHE POCO EVANGELICA MA, IN TEMPI DI PERMISSIVISMO FILOSOFICO PUO' TROVARE SEGUACI. NON TANTI , IMMAGINO, DA TRASFORMARE IL PENSIERO DI BUTTIGLIONE NELLA DOTTRINA UFFICIALE DEL POLO DELLE LIBERTA'. ALL'INTERNO DEL POLO COME IMPONE IL PRINCIPIO MAGGIORITARIO SONO DESTINATE A CONVIVERE MOLTEPLICI ANIME. E' L'ORA COMUNQUE CHE TUTTI I LIBERALI LAICI O CATTOLICI CHE SIANO, QUELLI CHE CONOSCONO BENE LA DIFFERENZA FRA INTEGRITA' E INTEGRALISMO RICOMINCINO A FAR SENTIRE LA LORO VOCE ALL'INTERNO DI UNO SCHIERAMENTO CHE ALTRIMENTI RISCHIA DI CONSENTIRE UN'INTERPRETAZIONE GROTTESCA DEL SUO ANTISTATALISMO. DELLA SERIE: MENO STATO PIU' CHIESA."